In provincia di Trento il patrimonio apistico è curato dai professionisti iscritti all’albo delle imprese agricole, dai semi-professionisti che integrano il proprio reddito con l’apicoltura e dagli hobbisti che allevano le api per pura passione. Negli ultimi anni a fronte di una diminuzione degli apicoltori e di un aumento delle arnie (25 mila) la produzione annua di miele si aggira sui 250 mila Kg. Considerato un dono degli dei, dotato di eccezionali virtù magiche e terapeutiche, il miele e l’apicoltura saranno protagonisti della mostra e del seminario in programma domani, venerdì 8 febbraio, all’Istituto agrario di San Michele al’Adige. L’iniziativa, rivolta agli studenti del Centro Scolastico e promossa dall’Associazione apicoltori trentini in collaborazione con l’Istituto agrario, fa da cornice al 24°Congresso dell’apicoltura professionale che si è svolto nei giorni scorsi a Riva del Garda. Il seminario: l’ape dalla “A” alla “Zeta”, esperti a confronto Il seminario si svolgerà venerdì 8 febbraio, dalle 9.00 alle 11.50, all’Istituto. Al centro dell’incontro, l’ape e le tecniche apistiche. Interverranno vari esperti, tra cui Marco Facchinelli, presidente dell’Associazione apicoltori trentini, Franco Gatti del Servizio veterinario della Provincia autonoma di Trento, Gino Angeli dell’Istituto agrario di San Michele all’Adige, Michela Rizzi della Camera di commercio, e l’apicoltore Cristiano Zambotti. La mostra: l’antica via dell’ambra, del miele e del sale “in vetrina” venerdì e sabato.