Riorganizzazione dei comparti e stabilizzazione delle posizioni di precariato. Sono queste le due priorità a medio termine della Fondazione Edmund Mach, operativa dal primo gennaio, data in cui sono stati ufficialmente soppressi l’Istituto agrario di San Michele all’Adige e il Centro di ecologia alpina, enti funzionali della Provincia autonoma di Trento le cui strutture e attività sono transitati nel nuovo soggetto giuridico. Un cambiamento all’insegna della continuità dato che, per non disperdere la preziosa eredità di 133 anni di storia, la Fondazione continuerà ad utilizzare denominazione, acronimo e stemma dell’Istituto Agrario. “Si tratta di un passaggio importante, una nuova sfida per far crescere in quantità e in qualità le attività di San Michele. L’essere un ente privato - spiega il presidente Giovanni Gius - ci consentirà una maggior snellezza operativa, una maggior rapidità nell’assumere le decisioni, un migliore decentramento delle responsabilità gestionali". I vertici della Fondazione stanno mettendo a punto un piano di riorganizzazione del nuovo ente nelle sue articolazioni (ricerca, formazione e consulenza tecnica) per conferire maggior snellezza e operatività alla fondazione. La fondazione, qualificato come ente di ricerca regionale, opera nel comparto dell’agricoltura (in particolare nei settori frutti-viticolo, dei piccoli frutti e della zootecnia), nel settore agroalimentare ed in quello dell’ambiente (aria, terra ed acqua), continuando gli scopi e le attività dell’Istituto Agrario di San Michele all’Adige fondato il 12 gennaio 1874 dalla Dieta di Innsbruck e del Centro di Ecologia Alpina. Il portale dell’Istituto Agrario si rinnova. Cambia la veste grafica ed aggiorna tecnologicamente piattaforme e servizi. Il nuovo portale verrà raggiunto, oltre che dal noto www.iasma.it, anche da nuovi domini tra cui alcuni con estensione .eu (europea): www.ismaa.it, www.fondazioneedmundmach.it.