"Si tratta di un accordo importante e soddisfacente" sottolinea Nazario Battelli, membro della Giunta nazionale della Cia-Confederazione italiana agricoltori e presidente dell'organizzazione in Emilia Romagna.
"Siamo in presenza, continua Battelli, di un accordo che remunera in modo equo i produttori. E ci auguriamo, pertanto, che il risultato conseguito possa permettere di raggiungere un'intesa-quadro a livello nazionale. Un'intesa che risponda con efficacia alle esigenze dei produttori italiani. Tutto ciò garantirà alla filiera condizioni migliori per affrontare, con una minore conflittualità, le rilevanti novità che sono contenute nella proposta di riforma Ue dell'Ocm ortofrutta".
L'accordo, che per la Cia permette ai produttori una razionale programmazione, in quanto raggiunto prima delle semine, indica un prezzo base di 49 euro alla tonnellata (pomodoro franco partenza), con premi di qualità in base al grado brix raggiunto dal produttore (il grado zuccherino della polpa), garanzie sui ritiri della produzione tardiva e sui trasporti, nonché minori
Anche la Confagricoltura ritiene soddisfacente l'accordo, soprattutto dal punto di vista della fissazione dei parametri qualitativi, che incidono notevolmente sugli scarti applicati dall' industria al momento della consegna. E accettabile anche dal punto di vista del prezzo, grazie al buon lavoro dei rappresentanti di parte agricola.
Confagricoltura, sottolinea un comunicato, rimarca che oggi il potere contrattuale della parte agricola è troppo debole, complice l'attuale sistema di sostegno, che premia la quantità consegnata alla trasformazione e quindi invoglia a spingere sulla produzione, con conseguente diminuzione dei prezzi della materia prima. Senza parlare dei termini di chiusura dei contratti che impediscono la programmazione degli investimenti colturali.
Il settore, se vuole continuare ad avere un futuro, continua la nota, dovrà avere regole più liberali e trasparenti.
Confagricoltura confida nella prossima riforma delle regole comuni di mercato a livello europeo e si augura che l'Italia sappia fare scelte coraggiose, in direzione della liberalizzazione e della trasparenza, senza abbracciare soluzioni di compromesso che scontenterebbero tutti e danneggerebbero irrimediabilmente un comparto produttivo tra i più importanti del made in Italy alimentare.
"La separazione degli aiuti dalle quantità prodotte - ricorda Confagricoltura - è ormai una strada obbligata che tutti i Paesi europei dovranno intraprendere".
Fonte: Agricoltura Italiana OnLine
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