Nel territorio amministrativo della Regione Autonoma della Sardegna per disposizione del Ministero della Salute permane il divieto di movimentazione intraregionale ed extraregionale degli animali ruminanti - bovini ed ovicaprini - a causa di nuovi casi di malattia emorragica epizootica del cervo, causata dal virus EHDV, individuati dall'Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Teramo in quanto Centro di Referenza Nazionale per le Malattie Esotiche degli Animali. Una vera mazzata per il comparto zootecnico sardo, perché lo sblocco era ormai atteso da una settimana, come abbiamo documentato in questo articolo.
Sì sblocchiamo, no, non è più vero
La conferma della notizia dei nuovi casi - un focolaio localizzato in tenimento del Comune di Busachi, nella Sardegna centrale, molti chilometri a Nord dei focolai di Arbus e Guspini su bovini, e di Pula su un cervo, centri che invece si trovano nella parte Sud dell'Isola - e del permanere del blocco, è pervenuta nelle redazioni giornalistiche alle ore 18:23 del 7 dicembre scorso con una nota informale dell'Ufficio Stampa della Giunta Regionale della Sardegna.
La nota, nell'invitare i giornalisti a non tenere conto del comunicato stampa ufficiale della Regione Sardegna diffuso poco prima, alle 15:39, e relativo alla conferma dello sblocco della movimentazione dei bovini e degli ovini, deciso di concerto con il Ministero della Salute, affermava invece testualmente: "Purtroppo, nuove analisi giunte dal Centro di Referenza Nazionale per le Malattie Esotiche di Teramo hanno riscontrato nuove positività in alcuni capi ovini a Busachi. In conseguenza di ciò, il Ministero ha imposto alla Sardegna di sospendere la precedente determina di sblocco".
Poco prima della nota informale di Regione Sardegna, alle ore 18:16, un breve comunicato stampa di Coldiretti Sardegna aveva già diffuso la notizia del nuovo focolaio: "Una bruttissima notizia che arriva proprio nel giorno dello sblocco della movimentazione dopo un mese di blocco totale - vi affermava il presidente regionale dell'Organizzazione agricola, Battista Cualbu -. In attesa di ulteriori aggiornamenti e di conoscere meglio i dettagli, chiediamo che si consenta comunque la movimentazione dei ruminanti anche se con Pcr e si sia celeri per circoscrivere il virus ed arrivare nuovamente alla libera movimentazione".
Una richiesta che non è stata accolta dal Ministero della Salute. Resta invece confermata la possibilità di movimentare gli animali solo per seri motivi di "benessere animale" già ripresa in questo articolo.
Il provvedimento sospeso da Roma
Per dovere di cronaca, riportiamo i contenuti essenziali del provvedimento preso dall'assessore alla Sanità della Regione Sardegna Carlo Doria nella mattinata del 7 dicembre e sospeso nella serata dello stesso giorno su ordine del Ministero della Salute, disposizioni pertanto di fatto mai state vigenti.
Era stata prevista la possibilità di movimentare fuori regione, senza vincoli, i capi di bestiame dagli allevamenti che si trovano nelle aree a 150 chilometri dai focolai fino a quel momento noti. E ancora, la movimentazione extraregionale sarebbe poi stata consentita anche dal Sassarese (nei territori che distano meno di 150 chilometri dai focolai), dal nuorese e dall'Ogliastra, previo test con Pcr su tutti gli animali interessati.
Da questi stessi territori poi sarebbe stata permessa anche la movimentazione interna senza restrizioni in tutto il perimetro all'interno del raggio dei 150 chilometri dai focolai.
L'obiettivo della determina era quello di lasciare attive solo le restrizioni nelle aree più vicine ai focolai originari (Oristanese, Medio Campidano, Sulcis e provincia di Cagliari) dove proseguono le attività di monitoraggio.
Ora - invece - si torna al blocco totale, nella speranza che la diffusione del virus possa essere presto circoscritta.