Forse un primo timido passo verso l'adozione di strumenti decisivi per l'eradicazione della brucellosi bufalina dagli allevamenti del casertano, di sicuro un primo indispensabile momento di confronto interistituzionale: è questo il risultato della riunione tenutasi ieri a Roma, convocata dal ministero della Salute e dal ministero delle Politiche agricole sul tema della diffusione delle zoonosi in Campania, in particolare della brucellosi tra gli allevamenti bufalini della provincia di Caserta.

Al tavolo hanno partecipato la Regione Campania, con l'assessore all'Agricoltura Nicola Caputo, il Consorzio per la tutela della Mozzarella di bufala campana Dop, Confagricoltura Caserta e i vertici degli Istituti zooprofilattici sperimentali del Mezzogiorno di Portici, competente per territorio, dell'Abruzzo e Molise di Teramo, quale centro di referenza nazionale per la brucellosi, e l'Istituto dell'Emilia-Romagna e della Lombardia di Brescia, centro di referenza nazionale per la tubercolosi.

Sul tavolo la necessità di por mano all'eradicazione della brucellosi bufalina nel territorio di Caserta, dove è presente il 60% della popolazione di Bufala mediterranea italiana e dove si produce oltre il 50% della Mozzarella di bufala campana Dop.
L'esito del tavolo è di carattere interlocutorio: su richiesta del Mipaaf, il ministero della Salute dovrà elaborare le linee guida per la messa a punto di un nuovo piano di eradicazione. Mentre Regione Campania dovrà invece sviluppare le linee guida gestionali degli allevamenti bufalini, volte ad implementare le misure di biosicurezza, necessarie a conseguire il consolidamento dei risultati del piano di eradicazione.
 

Copagri e Confagricoltura Caserta per la vaccinazione

Al momento, da quanto si apprende, sembra caduta nel vuoto ogni richiesta di por mano alla vaccinazione dei bufali contro la brucellosi - riservata agli esemplari di età prepubere - che per altro ove adottata dovrebbe continuare per almeno dieci anni, e su un territorio molto più vasto di quello dove la zoonosi ha conosciuto negli ultimi anni una particolare forma di recrudescenza.

Gli allevatori della filiera bufalina della provincia di Caserta avevano invece chiesto un piano straordinario di vaccinazione contro brucellosi e tubercolosi, perché una simile iniziativa ha dimostrato nel recente passato di contribuire a contenere la diffusione delle malattie. Posizione pienamente condivisa dalla Copagri, che l'ha sostenuta nel corso dei lavori del tavolo tecnico. "È necessario accelerare con la messa a punto e con l'attuazione del Piano regionale di eradicazione della brucellosi e tubercolosi dagli allevamenti della filiera bufalina della provincia di Caserta, andando al contempo a individuare delle possibili strategie da mettere in atto nel lungo periodo che possano portare al completo superamento dell'attuale situazione di criticità, a tutto vantaggio degli allevatori e dei consumatori" ha sottolineato il presidente della Copagri Caserta, Salvatore Ciardiello, intervenendo a nome della federazione regionale ai lavori del tavolo tecnico. Su tali posizioni anche Confagricoltura Caserta, che ha insistito sul parere positivo dell'Istituto zooprofilattico di Teramo.
 

Cia Campania ottimista su piano della Regione Campania

Più ottimista sull'esito dell'incontro è invece la Cia Campania: "L'audizione convocata dai ministeri interessati rafforza le linee guida sancite dal governatore De Luca già esposte in Regione Campania. È arrivato il momento di intervenire in via risolutiva, superando l'approccio emergenziale, con un corollario di interventi utili ad eradicare la patologia e a rafforzare il comparto" spiegano i vertici dell'organizzazione regionale in una nota stampa.

"Il confronto con le istituzioni, regionali prima e nazionali poi, chiarisce la definizione di un punto di svolta per attivare un percorso risolutivo, che deve essere condiviso con gli operatoricosì come ha puntualizzato Mario Grasso, direttore regionale di Cia Campania al termine dell'audizione ministeriale.

"Le proposte del piano di eradicazione della brucellosi non possono che essere programmate, condivise e modificate - ove necessario - con tutti i protagonisti: territorio, allevatori e cittadini delle aree interessate" continua la nota, che fa poi riferimento al "piano anticipato dalla Regione Campania e auspicato dai ministeri".
 

La necessità di andare oltre le proposte politiche

Nel dettaglio si tratta in buona sostanza del piano per ora vagheggiato dal presidente della Giunta regionale della Campania, Vincenzo De Luca, già ripreso da AgroNotizie il 4 giugno scorso e da quel che se ne sa ancora in via di definitiva elaborazione. La proposta di De Luca aveva peraltro avuto già il via libera delle due principali organizzazioni agricole regionali: Coldiretti Campania e Confagricoltura Campania.

Quando il ministero della Salute avrà mosso passi concreti per l'elaborazione del nuovo piano di eradicazione e quando Regione Campania avrà messo in forma tecnica la proposta politica del presidente De Luca per la gestione degli allevamenti, il problema zoonosi in Campania potrà finalmente dirsi finalmente inquadrato su basi razionali, per poter essere poi avviato in futuro a soluzione.