E' positivo il bilancio di Conapi per la campagna 2019-2020. Il Consorzio nazionale apicoltori, che costituisce la più importante cooperativa del settore, ha visto un aumento sia del fatturato che del numero dei soci.

A comunicarlo è stato il consorzio stesso dopo l'assemblea annuale dei soci tenuta a fine novembre in modalità telematica per via dell'emergenza dovuta al Covid-19.

Secondo i dati emersi e riportati dal consorzio, l'esercizio di bilancio 2019-2020 si è concluso con un fatturato di 23,8 milioni di euro, il 5% in più della campagna precedente, e con un utile di 297,823 euro.

Particolarmente positivo l'andamento del marchio Mielizia Bio, grazie all'ampliamento della gamma di mieli offerti e all'entrata in nuove catene di supermercati, un successo che ha contribuito per il 40% all'aumento del fatturato aziendale. Un risultato importante anche tenendo conto che il 2019 è stato una delle peggiori annate per la produzione di miele in Italia negli ultimi dieci anni.
 
Dalle rilevazioni Nielsen sulle performance di vendita, fissate al luglio 2020, il valore del mercato del miele in Italia è aumentato del 12%. Il valore di mercato del miele a marchio Mielizia invece risulta aumentato del 36%.

Secondo Nicoletta Maffini, direttore generale di Conapi, la pandemia ha senza dubbio contribuito ad incrementare le performance complessive di alcuni prodotti alimentari. "Per quanto riguarda il miele - ha commentato - riteniamo che un importante ruolo di stimolo delle vendite sia legato anche alla maggiore consapevolezza che si tratti di un alimento sano, in grado di contribuire al benessere di adulti e bambini. Va comunque sottolineato che l'andamento positivo delle performance di Mielizia siano frutto soprattutto di importanti azioni strategiche. Rispetto ai mercati si prospetta una crescita ulteriore, anche grazie ad una sempre più significativa presenza sui mercati internazionali".

Un altro dato positivo è stato anche l'aumento della base sociale che ha portato il numero dei soci da 279 a 315, con un patrimonio apistico complessivo di oltre 100mila alveari.

Nell'assemblea è stato presentato anche il nuovo piano strategico e industriale triennale che, come ha sottolineato il presidente Diego Pagani, deve fare i conti con le difficoltà legate alle scarse produzioni che ormai si susseguono da diversi anni.

Pagani ha evidenziato la necessità di confrontarsi con i cambiamenti climatici, la perdita di biodiversità e la minore disponibilità di pascoli, associata ai rischi di avvelenamenti che sono le cause principali di queste difficoltà produttive

Una situazione che nel nuovo piano strategico si cercherà di affrontare soprattutto sul lato commerciale, prevedendo l'ampliamento della struttura e il miglioramento di alcune linee produttive e l'investimento per l'ingresso in nuovi mercati.