Nel mondo Sexcel, invece, il comfort degli spermatozoi è prioritario e, una volta messi in fila "maschi" e femmine, è un raggio laser a "incapacitare", cioè rendere non fertili gli spermatozoi "Y", mentre gli "X", (quelli femminili) passano indenni. Entrambi finiscono nella paillette, ma visto che solo quelli femminili sono attivi, il gioco è fatto. Con il vantaggio di non aver subito stress durante il sessaggio e di avere una capacità fecondante superiore a quella che si otteneva con la tecnologia tradizionale.
Una vera rivoluzione che sta cambiando le abitudini degli allevatori di tutto il mondo, aprendo le porte a nuovi modelli produttivi, che contemplano l'impiego di tori da carne su Frisona.
Abbiamo chiesto a tre Frisonisti che utilizzano con successo Sexcel di raccontarci la loro esperienza, per meglio capire l'impatto di questa nuova tecnologia di sessaggio Abs, sulle loro aziende.
Le scelte di Zotti
Chi vive il mondo della Frisona conosce bene il prefisso Val Bas e anche se gli Zotti hanno abbandonato il ring da qualche anno, questa stalla resta una apprezzata realtà del circuito bianconero. Nell'azienda di Coccaglio (Bs) Giampiero Zotti, suo fratello Achille e il figlio Luigi oggi portano avanti una mandria con 240 vacche in mungitura con le idee chiare sul futuro dell'allevamento. Le mostre sono state messe da parte per concentrare le energie sulla mandria e l'obiettivo è quello di crescere ancora la produzione. Le medie produttive oggi oscillano sui 100 quintali, con il 4% di grasso e il 3.5% di proteina, latte destinato a Galbani, ma, da quando c'è Luigi in stalla, a cambiare, è stata la visione generale.Giampiero e Luigi Zotti, due modi diversi di interpretare il mestiere di allevatore, ma con la stessa antica passione
"Mi sono sempre piaciute le vacche grandi, quelle che in una mostra si fanno notare - spiega Giampiero - ma in una logica aziendale o ti focalizzi sulle fiere e capitalizzi l'investimento necessario con la vendita di soggetti da vita di alto livello o diventa una spesa fine a sé stessa. Abbiamo quindi preferito chiudere questo lungo capitolo 'sportivo' della nostra storia, non senza qualche dispiacere, per lavorare al massimo sulla mandria, nella logica di incrementare la produzione di latte, alzando costantemente il livello genetico".
Fra nitrati e vincoli ambientali è impensabile espandere ulteriormente la stalla, ma i 300 capi in mungitura sono un obiettivo compatibile con le strutture e questo è il traguardo da raggiungere entro il 2019, facendo ricorso solo alla rimonta interna.
I traguardi della famiglia Zotti? Arrivare a 300 capi in mungitura entro la fine del 2019
Gli Zotti sono allevatori capaci (220mila cellule somatiche, 26% di Pregnancy rate, 50% di gravidanze al primo intervento e 116 giorni di parto concepimento) e nella loro stalla l'impatto di Sexcel è stato determinante. "Rispetto al sessato del passato - spiega Giampiero - la differenza è tangibile e la sua maggiore capacità fecondante ci ha portato ad utilizzarlo non solo su tutte le manze, ma anche sulle primipare. Su 10 manze fecondate con Sexcel riusciamo a ingravidarne più del 70%, ma quello che ho notato è l'ampliamento della finestra entro la quale inseminare, un aspetto non secondario nella gestione di una stalla. Per cui avanti così sino a quando non arriveremo a mungere 300 vacche, poi continueremo a lavorare sulla genetica per alzare costantemente il livello medio aziendale e, una volta raggiunto il nostro obiettivo 'latte', daremo ancora più spazio al British Blu di Abs".
"Oggi la scelta dei tori - interviene Luigi - è condivisa con uno specialista Abs, anche perché con la genomica il ricambio dei riproduttori è diventato molto più rapido e occorre una conoscenza della materia da veri professionisti. La vacca più idonea per il nostro progetto aziendale? Non troppo grande come in passato, sana e capace di restare in salute a lungo, in grado di fare tanto latte. Una volta nel bidone del seme c'erano anche una dozzina di tori diversi, oggi si sono ridotti a 4. Non ci si affeziona più a un nome specifico, ma si usa quello che la genomica ti mette continuamente a disposizione". È cambiato il modo di pensare alla stalla, meno romanticismo, ma più efficienza.
"Da imprenditori - conclude Giampiero - abbiamo deciso di investire nella salute animale perché il tema dell'impiego di antibiotici sarà sempre più forte e non possiamo permetterci di avere vacche 'belle' ma delicate. E la gamma di tori sessati Sexcel ci permette di trovare sempre il riproduttore giusto per andare in questa direzione. Il prezzo? Differenze minime rispetto al tradizionale e del tutto ininfluenti rispetto al cambio di marcia che c'è stato".
La ricetta Bianchessi
Emanuele Bianchessi, allevatore di Castel Gabbiano (Cr), non ha paura delle sfide e la nuova stalla costruita di recente ne è la prova. Un inno alla funzionalità: alta, spaziosa, studiata per il massimo cow comfort, punto di partenza per dare concretezza alla decisione, presa nel 2013 di espandersi e raddoppiare la mandria, arrivando oggi a mungere 430 vacche: "Sono stati anni intensi - spiega Emanuele - anche perché al di là di una settantina di animali che abbiamo acquistato all'inizio, tutto il resto lo abbiamo prodotto in azienda, chiedendo ad Abs di darci una mano in questo percorso di crescita ed iniziato ad utilizzare sistematicamente il sessato sulle manze e su un gruppo di primipare. Ovviamente nel 2013 il seme sessato era quello 'tradizionale', con il quale comunque abbiamo avuto buoni risultati, poi con l'avvento di Sexcel abbiamo continuato ad utilizzare sessato non solo su tutte le manze, ma anche su tutte le primipare, arrivando ad avere ben presto un surplus di animali, che ci ha portato nel 2017 a vendere 80 animali da vita, fra manze gravide e vitelle".La nuova stalla da 400 vacche dei Bianchessi è stata costruita nel 2013
Il problema è che in azienda non c'è più spazio per ospitare il novellame e quindi da un annetto c'è stato un cambio di strategia inserendo il British Blu, la razza che Abs ha selezionato, partendo dalla Blu Belga, studiata per meglio inserirsi nei programmi di incrocio con Frisona: "L'incrocio da carne è apprezzato dal mercato - ricorda Emanuele - e si portano sempre a casa 250-300 euro per vitelli di una ventina di giorni. Se trovassimo il modo di tenerli sino a 40-50 giorni, penso che massimizzeremmo il guadagno, vista la curva di accrescimento degli incroci, ma al momento vanno via prima. La differenza di prezzo? Notevole: 4.5 euro/kg per l'incrocio, contro 1,2 euro/kg per il Frisone puro. Una bella entrata, che, al di là degli aspetti economici, ci consente di lavorare sulla stalla da latte continuando, generazione dopo generazione, ad elevare il livello genetico del gruppo di animali più interessanti, mentre parallelamente copriamo con il toro da carne un parte della mandria. Il sistema per noi è vincente e Sexcel ci ha permesso di aumentare ulteriormente l'efficienza della riproduzione, con risultati che non ci saremmo aspettati".
Gaberal, uno dei tori British Blu selezionati da Abs per l'incrocio con Frisona
"Il tasso di concepimento che abbiamo sulle manze supera del 10% quello che avevamo con il sessato tradizionale, e il fatto stesso che oggi usiamo Sexcel su tutte le primipare parla da solo, visto anche il tasso di concepimento, che oggi si attesta sul 69%. Sulle manze abbiamo 1,22 interventi per gravidanza, mentre sulle primipare siamo a 1,73, con una media di stalla complessiva di 1,9. È chiaro, siamo molto attenti alla gestione, fecondiamo cercando sempre di intervenire al momento giusto, la ginecologia è curata in ogni fase, ma i numeri di Sexcel sono questi e non si scherza. Il risultato è che a inizio settembre mi trovo con tutta la riforma che mi serve in stalla e ho ancora davanti almeno 200 parti da qui a fine anno, che ci porterà nuovamente a vendere degli animali. Un altro aspetto è quello della facilità al parto, con una riduzione drastica della mortalità rispetto agli anni indietro. Partoriscono da sole, hanno un post partum senza problemi e riprendono ad ovulare con una regolarità che abbiamo sempre cercato. Nell'incrocio con il British Blu questo aspetto è ancora più importante, perché non nascono vitelli giganti, che possono dare problemi di parto o che drenano le risorse della madre nelle ultime settimane, ma nascono vitelli maschi e femmine delle giuste dimensioni, ma con una conformazione che a pochi giorni di vita ti sorprende e che colpisce anche chi ci compra gli animali".
Per Emanuele Bianchessi oggi il successo aziendale si misura in efficienza e non tanto nell'avere una mandria fitta e sovradimensionata rispetto alla stalla
Parola di Cristella Holstein
Ultima sosta a San Daniele Po (Cr), a casa della famiglia Marchi, dove a parlare sono Umberto e Tommaso, i figli di Vittorio Marchi e Donatella Balestreri, sempre più impegnati nella gestione di una stalla conosciuta per la sua genetica. Anche qui Sexcel e il British Blu hanno cambiato gli orizzonti, consentendo di produrre non solo ottimo latte destinato alla Latteria Soresina, ma anche di diversificare il reddito, integrandolo con incroci da carne."La differenza con il sessato del passato? Si vede. E, dopo averlo provato con attenzione - commenta Umberto - possiamo dire che Sexcel sia una alternativa molto interessante ai prodotti tradizionali. Oggi, considerando manze e primipare insieme, abbiamo un conception rate del 71%, per cui direi che possiamo essere più che soddisfatti, senza considerare che anche nei mesi caldi la mandria non si è fermata e gli animali sono rimasti gravidi con regolarità. È senza altro il frutto di una gestione attenta, ma anche della fertilità del seme. Parallelamente l'aver deciso di puntare su una strategia che prevede l'impiego del Sexcel e del Blu Belga ci offre la possibilità di continuare ad essere Frisonisti e di lavorare sulla selezione, come i nostri genitori hanno sempre fatto, ma di aprire un nuovo mercato importante, che finalmente ci consente di valorizzare il vitello. Quello che ci ha colpito ulteriormente, e la conferma l'abbiamo avuta guardando i dati del Dairy Comp, è che le femmine incrociate con tori da carne British Blu, sono partite regolarmente con la lattazione, senza cali o rallentamenti che in passato erano invece un freno ad incrociare con il Blu Belga".
Per Umberto e Tommaso Marchi l'incrocio con il blu belga è una strada indispensabile per il futuro delle stalle da latte
"In media - ricorda Tommaso - vendiamo il vitello attorno ai 60-70 kg, ad un prezzo che oscilla sui 5-5,2 euro/kg, cifre interessanti, anche per una stalla come la nostra in cui il focus sempre sarà il latte. Oggi però dei 580 animali che mungiamo, più della metà viene coperta con il British Blu".
Cow comfort all'ennesima potenza alla cascina Cristella, che produce latte con standard di benessere animale certificato per la Soresina
"Per restare sempre efficienti - conclude Umberto - e per sfruttare il progresso genetico che la genomica ha reso possibile, non ha più molto senso avere in stalla vacche figlie di animali al 6° parto, perché hanno una genetica ormai vecchia, per quanto gloriosa in passato. Il Blu Belga ci permette di continuare a lavorare sui gruppi più interessanti, con una pressione selettiva massima, guardando con particolare attenzione agli aspetti legati alla salute animale, ma senza intasare la stalla di manze che non sapremmo dove mettere e allo stesso tempo di guadagnare bene con i vitelli frutto di incrocio".
La rivoluzione silenziosa è già iniziata….