Ed è stata l'occasione per Antonio Limone, direttore generale dell'Izsm di Portici per lanciare un'idea, quella della nascita di una rete italiana degli Istituti zooprofilattici inserita nella rete dell'Oie, l'Organizzazione mondiale delle epizoozie. Con l'obiettivo di aumentare il volume dello scambio di informazioni tra enti, finalizzato alla tutela della salute animale e umana e ad incentivare l'attività di ricerca.
Proposta che ha colto il sì di Stefano Cinotti, direttore dell'Istituto zooprofilattico per la Lombardia e l'Emilia Romagna e di Mauro Mattioli, direttore Izs dell'Abruzzo e Molise e di altri rappresentanti degli istituti italiani.
I lavori sono stati aperti da Franco Peppino Roperto, presidente Izsm di Portici, che ha sottolineato l'importanza del lavoro di ricerca sul rapporto tra salute e ambiente.
Antonio Limone, dopo aver ricordato lo "strabismo" degli orientamenti della ricerca zootecnica, divisa tra genetica a caccia di incrementi di produttività di proteine e protezione delle tipicità, ha affermato: "Abbiamo l'esigenza di ricondurre ad unità orientamenti diversi, e abbiamo per farlo l'opportunità di aderire all'Oie, su questa trama è possibile costruire una rete tra gli Istituti zooprofilattici, per uno scambio di informazioni che aiuti la crescita delle attività di ricerca".
Limone ha poi ricordato l'esperienza maturata nella Regione Campania dopo Terra dei fuochi che ha fatto sì che l'Istituto si sia impadronito delle dinamiche che presiedono al rapporto alimentazione-salute. "La nostra è una vera spending review perché entriamo nelle aziende, e con l'applicazione del QR Code Campania è possibile fare economia, correggendo le eventuali criticità delle imprese zootecniche e tutelando il consumatore finale".
Le competenze acquisite sul campo dagli Izs, secondo Limone, unite alle necessità di tenere testa ai diversi orientamenti della ricerca "rendono ancora più necessaria la creazione di una rete tra gli istituti per rafforzare il proprio ruolo di prevenzione sanitaria".
Infine Limone ha ricordato i risultati raggiunti dalle più recenti iniziative dello Zooprofilattico di Portici, a cominciare da "Campania trasparente", 100mila informazioni sull'ambiente a disposizione della collettività che possono orientare le produzioni agrozootecniche e "Spes", lo studio sull'esposizione delle persone nel proprio ambiente. "Possiamo fare della Campania la prima regione produttrice di cibo funzionale, grazie alla conoscenza dell'ambiente - ha sottolineato - possiamo condividere con tutti le nostre esperienze".
Tra gli intervenuti Stefano Cinotti, direttore Izs della Lombardia ed Emilia Romagna: "L'invito del collega Limone va accolto, il riferimento nell'ambito dell'Oie degli Zooprofilattici deve esserci".
Barbara Consenti, direttore sanitario vicario Izs di Puglia e Basilicata, nell'auspicare il realizzarsi della rete lanciata da Limone ha affermato: "Le connessioni oggi sono alla base della vita di tutti".
"Viviamo di rapporti di rete, stiamo lavorando al benessere animale in Africa, e siamo il centro di referenza nazionale per le diossine e quindi conosciamo bene la realtà di Terra dei fuochi, la proposta qui fatta risponde ad una necessità del nostro mondo" ha affermato Mauro Mattioli.
Marco Ianniello, direttore Sanità animale del ministero della Salute ha concluso l'incontro affermando: "Gli Istituti zooprofilattici sono coordinati dal ministero della Salute, oggi la sanità veterinaria in Europa è modellata sul modello italiano, che sin dalla fondazione del ministero della Salute, il 1958, aveva posto la sanità animale sotto il governo della sanità e non dell'agricoltura come nel resto d'Europa".
Ianniello, nel ricordare l'importanza dell'Oie, ha infine affermato: "La partecipazione all'Oie della rete degli Istituti zooprofilattici coglie la necessità di difendere lo stato zoo-sanitario del paese, resa ancora più importante dalla natura di territorio di confine meridionale dell'Ue dell'Italia".