Una rivista online sulle best practice e sui modelli di sviluppo cooperativi e una piattaforma di Open innovation, un luogo virtuale di confronto in cui le imprese cooperative e i soci, l'organizzazione, gli enti di ricerca, gli esperti e gli opinionisti potranno lavorare per sviluppare idee su innovazione di prodotto e di processo attraverso discussioni su diversi ambiti tematici. Non ultimo, azioni divulgative e scientifiche per sostenere i consumi di latte (in calo progressivo) e rilanciare un'immagine colpevolmente e ingiustamente compromessa da visioni miopi che, in special modo negli ultimi tempi, hanno criminalizzato una bevanda dalle indubbie qualità nutrizionali.

Sono gli ambiti di manovra del progetto Milkcoop, un sistema informativo integrato ideato da Confcooperative Lombardia per parlare di cibo e di innovazione.
La piattaforma per l'innovazione delle filiere cooperative è stata presentata a Tuttofood di Milano dall'Alleanza delle cooperative italiane Lombardia, nell'ambito di un dibattito più ampio sulla missione della cooperazione, sulle esigenze della filiera in rapporto ai nuovi trend di consumo e sul mercato.
Il supporto negli ambiti della formazione sarà assicurato dai ricercatori dell'Università di Perugia e dell'Università Cattolica di Cremona e coinvolgerà diversi panel di soci e cooperative lombarde creati ad hoc.

La missione è ambiziosa. "Bisogna innovare i prodotti e adeguarli ai nuovi stili di consumi, aumentare la gamma e non mummificare la tradizione, senza dimenticare l'educazione alimentare e l'export, elementi essenziali per sostenere l'economia e orientare a un'alimentazione sana", ha sostenuto il Angelo Frascarelli, docente di Economia agraria dell'Università di Perugia.

La scelta della sede per presentare il progetto non è stata casuale. L'Alleanza delle cooperative italiane ritiene che Milano "possa essere una vetrina internazionale e un'opportunità per la filiera agroalimentare cooperativa", come ha ricordato Fabio Perini, presidente di Alleanza cooperative lombardia - Agroalimentare.

Expo è stato un iniettore che ha impresso una velocità europea a quella che molti considerano la capitale morale dell'Italia. "Dopo Expo 2015, che ha portato 22 milioni di visitatori, Milano ha assunto una caratteristica internazionale e oggi con Tuttofood ci riprova - ha affermato Massimo Minelli, copresidente di Allenza cooperative Lombardia -. Milano fa trend, fa tendenza, è un'opportunità che va colta fino in fondo".
Le sfide per il futuro, secondo Minelli, saranno lo sviluppo dell'area Expo con Cascina Triulza e Fiera Milano. "E' partita una nuova sfida. Cosa ci sarà in quell'area? La ricerca, con l'Università di Milano, un polo agroalimentare e lo Human Tecnopole con sette centri di ricerca e uno per noi particolarmente importante, l'Agri-food and Nutrition genomic center".
E anche nei confronti di Tuttofood, l'Alleanza delle cooperative agroalimentari ci crede.

La ricerca scientifica, la comunicazione e l'organizzazione sono alcune delle priorità strategiche per affrontare la sfida della competitività e della qualità. "Abbiamo bisogno di una forte comunicazione sul latte anche per confutare le tesi superficiali sui consumi di questo alimento - ha affermato Gianpiero Calzolari, presidente di Granarolo e coordinatore del settore lattiero caseario di Alleanza cooperative -. Milkcoop è un progetto interessante e innovativo che come sistema intendiamo valorizzare e dovrà essere esportato anche in altre regioni".

Il ruolo della cooperazione è sempre più significativo in termini numerici e di opportunità per il made in Italy agroalimentare.
"C'è un mercato del food che si evolve, in cui il consumatore cerca prodotti innovativi e in cui il mondo della cooperazione può essere protagonista - ha sottolineato Giorgio Mercuri, presidente di Alleanza delle cooperative agroalimentari -. Il nostro export sta crescendo, siamo arrivati a oltre 37 miliardi di euro e la cooperazione, che rappresenta in questo contesto 1/4 della produzione del food italiano nel settore, è inoltre cresciuta più delle imprese private.
Significa che siamo capaci di cogliere opportunità e spenderci, senza contare che siamo alla guida di un settore cruciale dell'export, come confermano i dati di questi giorni che dicono che la cooperazione rappresenta il 70% dei prodotti europei a marchio d'origine riconosciuti"
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Da sinistra: Fabio Perini, Giorgio Mercuri e Enrico De Corso