Scatta l’allarme dell’Ordine dei medici veterinari di Caserta sulla vicenda dei veterinari specialisti ambulatoriali della Asl di Terra di Lavoro: attualmente sono assegnati 88 professionisti per la specialistica, che dal primo luglio lavorano solo per le 18 ore del contratto di lavoro, essendo venuta meno la liquidità del "plus orario" per pagare i necessari straordinari. Con la conseguente riduzione dei controlli negli allevamenti.
 
Caserta è la quinta provincia per consistenza di allevamenti d’Italia, dove 130 caseifici immettono sul mercato 300mila quintali anno di prodotti lattiero caseari.
 
E a Caserta, secondo la pianta organica della Regione Campania, se gli 88 veterinari in forza alla Asl lavorassero per 38 ore settimanali, sarebbero comunque da considerarsi sotto organico. Perché in questo territorio – non ufficialmente indenne da tubercolosi bovina, brucellosi bufalina e brucellosi ovicaprina - è obbligatoria la profilassi di Stato per tubercolosi e brucellosi, con controlli che per legge devono essere particolarmente serrati. E l’obiettivo affidato ai sanitari è quello di raggiungere la qualifica di territorio ufficialmente indenne, mediante l’esecuzione del 100% dei controlli programmati secondo la normativa vigente.
 
Tale contraddizione tra obiettivi e mezzi ha indotto Mario Campofreda, presidente dell’Ordine dei medici veterinari di Caserta, a scrivere lo scorso 11 luglio una lunga e dettagliata lettera indirizzata al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, al presidente della Regione Campania con delega all’Agricoltura, Vincenzo De Luca, al Commissario ad acta Regione Campania, Josef Polimeni, alla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere e al Commissario straordinario della Asl di Caserta.

La missiva è entrata in possesso di AgroNotizieche qui dà conto dei passi salienti.
 
Il presidente dell’Ordine dei veterinari, nel ricordare la recente storia delle zoonosi in provincia di Caserta, afferma: “La lotta alle malattie infettive trasmissibili non può risentire di una frammentaria alternanza di interventi, dettati dalla disponibilità economica del momento, o dalla sensibilità del direttore generale della Asl o del Commissario di turno”.
 
Campofreda quindi sottolinea come nel territorio di Terra di Lavoro sia più che mai necessaria “Un’ulteriore attenzione e potenziamento delle azioni di sanità pubblica, per evitare ripercussioni sui Livelli essenziali di assistenza determinati da ritardi o non completamento dei controlli sanitari delle aziende e rilascio delle certificazioni per le produzioni animali”.
 
Il presidente dell’Ordine nella missiva utilizza a questo punto, e per ben tre volte, la frase è grave per evidenziare la drammaticità della situazione che si sta determinando, a seguito di fatti noti da tempo.
 
“E’ grave dover segnalare – scrive  Campofreda – che ai ritardi storici si sommano inadeguatezze strutturali ed organizzative che perdurano nel tempo e non aiutano una realtà già problematica e ad alto rischio di infiltrazioni illecite”.
 
Il presidente dell’Ordine, con riferimento alla carenza di organico sottolinea inoltre: “E’ grave che si ripetano situazioni che già il ministero della Salute, sin dal novembre del 2009, nel rapporto finale dell’Audit di sistema presso la Regione Campania, evidenziando fattori di criticità, formulava raccomandazioni affinché si fornissero adeguate soluzioni risolutive”.
 
Campofreda, infine, incalza con il suo ultimo e forse più accorato “è grave” ricordando come il perdurare della situazione di sottodimensionamento dell’organico dei medici veterinari specialisti ambulatoriali persista ancora oggi, ad oltre un anno dall’emanazione dell’ordinanza ministeriale del 28 maggio 2015, con la quale il ministro per la Salute, stante una raccomandazione della Commissione Ue, ha ritenuto necessario e urgente proseguire ed intensificare ulteriormente l’attività di lotta alla tubercolosi bovina, alla brucellosi bovina e bufalina, alla brucellosi ovicaprina nei territori non ancora ufficialmente indenni: tra i quali c’è quello della provincia di Caserta. La lettera si conclude con la richiesta alle autorità di una soluzione duratura della carenza di organico.