Gli allevatori ovini toscani sono sull’orlo del baratro, stritolati da costi sempre più onerosi e da prezzi del latte in vertiginosa caduta libera. 

L’allarme arriva dalla Cia Toscana e dai pastori e allevatori di tutta la regione, in particolare dai territori più vocati alla pastorizia: Grosseto, Siena, Arezzo, Volterra e Mugello. 

"Anche per il settore ovicaprino il Governo non da risposte concrete capaci di affrontare la grave crisi che sta attraversando. L’esito della riunione che si è tenuta al ministero – commenta Enrico Rabazzi, presidente della Cia di Grosseto e vicepresidente della Cia Toscana, a margine dell’incontro ministeriale - che doveva servire a prendere decisioni concrete, è stata molto deludente. Gli allevatori toscani sono alla canna del gas, ormai sull’orlo del baratro, assillati da costi sempre più onerosi e da prezzi del latte in vertiginosa caduta libera, ha sottolineato Rabazzi, e la nostra Confederazione è mobilitata affinché si risolvano i gravissimi problemi che condizionano pesantemente il settore e propone azioni immediate e indispensabili come la dichiarazione dello stato di crisi, che diventa un passaggio obbligato per venire incontro alle esigenze di tantissimi produttori che non possono più andare avanti".

La richiesta di crisi, sottolinea la Cia Toscana, deve essere subito rappresentata all’Unione europea per averne in tempi rapidi l’approvazione, mentre si dovrebbe attivare subito il provvedimento di ritiro dal commercio di quantità consistenti di prodotto trasformato per sostenere il prezzo, contestualmente alla garanzia di trasferire ai produttori un prezzo del latte equo e garantito almeno per un periodo congruo.

La Cia Toscana continuerà nelle prossime settimane la mobilitazione a sostegno delle rivendicazioni degli allevatori con tante iniziative: è in programma per il mese di novembre una manifestazione nazionale che si terrà in Sardegna mentre sono in corso assemblee di pastori in tutta la regione a sostegno delle proposte della Cia Toscana presentate al tavolo regionale costruito appositamente presso la Regione.