Sebbene i dati di conferimento non siano ancora definitivi, soprattutto per alcune regioni e per le varietà tardive, il confronto con i principali produttori indica una produzione italiana sostanzialmente in linea con quanto previsto in agosto, al di là di qualche normale oscillazione in alcune aree produttive: secondo gli aggiornamenti al primo novembre scorso, infatti, la produzione nazionale dovrebbe attestarsi attorno a 2,1 milioni di tonnellate.

Questa la panoramica presentata lo scorso 10 novembre nel corso della prima riunione della stagione del Comitato marketing di Assomela che ha esaminato i primi dati aggiornati sulla situazione produttiva e di mercato.

Tabella: Situazione del mercato 2020-2021
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A livello varietale, al momento, si possono confermare rispetto alle previsioni una produzione decisamente sotto la media per la Golden Delicious e una record sia per la Gala sia per le "nuove varietà". Nel caso del Gruppo "Gala" bisognerà porre attenzione al ritmo dei nuovi impianti, che potrebbero portare questa varietà vicino alla saturazione di mercato; nel caso del Gruppo delle nuove mele "club" il trend viene ancora giudicato positivo e conferma l'attenzione dei consumatori verso nuove proposte varietali.

Le gelate, la grandine e l'aggressività della cimice asiatica, hanno impattato meno del previsto e solo su aree ristrette ed il clima, non eccessivamente caldo, ha permesso un buon accrescimento dei frutti, che hanno buoni calibri e una generale buona qualità in tutte le regioni produttive. Per tutti questi motivi il volume di merce destinata al mercato fresco sarà leggermente superiore alle aspettative, attestandosi a poco più di 1,8 milioni di tonnellate, valore ad ogni modo di gran lunga inferiore alla media delle ultime stagioni.

Per quanto riguarda la produzione biologica, il Belpaese preannuncia un nuovo record produttivo con più di 185mila tonnellate, cioè quasi il 9% della produzione totale.
Considerata l'importanza e lo sviluppo del settore bio, si è deciso di costituire in Assomela un gruppo dedicato a seguire questo particolare segmento, sia a livello nazionale che internazionale.

Dal punto di vista commerciale, il mercato è partito in maniera piuttosto dinamica, facendo registrare buone performance anche nei primi giorni di novembre. Sono stati già impostati i piani di decumulo e le vendite procedono regolarmente in Italia, in Ue e anche nelle destinazioni extra europee, partite più lentamente sia per l'incertezza legata all'emergenza Covid-19 sia perché ancora con a disposizione merce proveniente dall'Emisfero Sud.

Per quanto riguarda il quadro comunitario, il livello produttivo è per ora confermato a 10,7 milioni di tonnellate circa, con una diminuzione importante però delle produzioni francese e spagnola, elemento certamente favorevole per gli operatori italiani, sia per gli effetti sugli scambi commerciali diretti con Francia e Spagna, sia per le probabili meno esportazioni di queste ultime verso destinazioni che potrebbero essere "coperte" da prodotto italiano di qualità.

Dunque, la stagione melicola italiana 2020-2021 è partita in maniera piuttosto vivace e, considerate le premesse, i prossimi mesi potrebbero procedere con la medesima fluidità.