L’Anacer fotografa la situazione dei primi quattro mesi del 2018 dal punto di vista della bilancia cerealicola italiana. Il saldo valutario netto migliora di circa 6 milioni, anche se rimane fortemente negativo il passivo, con circa 679,4 milioni di euro di deficit fra il valore dell’import (1,8 miliardi di euro) e quello dell’export (1,11 miliardi).

Analizzando la situazione dell’import, rispetto ai primi quattro mesi del 2017, le quantità sono aumentate di 421mila tonnellate (+6,4%), mentre restano stabili nei valori (1,8 miliardi). Boom degli arrivi di grano tenero (+256.500 tonnellate in provenienza dai paesi Ue) e di 225.600 tonnellate di granturco, in particolare dai paesi terzi. Cala l’import di grano duro (-330mila tonnellate), mentre hanno segno positivo le importazioni di semi e frutti oleosi (+154mila tonnellate, +26%), dovute in particolare ai semi di soia, mentre le farine proteiche crescono di 74mila tonnellate.

Scende invece in quantità l’export (-194mila tonnellate, -11,6%), ma aumentano nei valori di 5,4 milioni di euro (+0,5%) rispetto allo stesso periodo dell’anno 2017. Forte riduzione delle vendite all’estero di cereali in granella (-270mila tonnellate) e prodotti trasformati (-35.600 tonnellate). Aumentano invece la pasta alimentare (+11,1%), mangimi a base di cereali (+11,6%), farina di grano tenero (+17,5%) e semola di grano duro (+15,7%), oltre che di riso (+11,7%).