L’aumento si riscontra nelle importazioni di cereali in granella (+2,1 mio/t), tra cui il grano tenero (+647.000 t), il grano duro (+728.000 t) e il mais (+684.000 t). Risultano aumentare anche gli acquisti dall’estero sia di avena (+15.000 t) che di altri cereali minori (+28.000 t); invece le importazioni dei prodotti trasformati si riducono di 79.000 t (-8%). Per quanto riguarda il riso (nel complesso tra riso lavorato, semigreggio, risone e rotture) si registra un incremento di 36.400 t (+38%). In aumento le importazioni di farine proteiche di estrazione (+308.000 t), mentre diminuiscono quelle di semi oleosi (-31.000 t).
Le esportazioni dall’Italia dei prodotti del settore cerealicolo nei primi 10 mesi del 2014 sono risultate in aumento di 173.000 t. rispetto allo stesso periodo del 2013 (+5,3%) grazie soprattutto alle vendite all’estero di cereali in granella (+81.000 t), prodotti trasformati (+56.000 t) e paste alimentari (+47.000 t).
Per quanto riguarda il riso (considerato nel complesso tra riso lavorato, semigreggio, risone e rotture di riso) le esportazioni passano da 617.000 a 611.000 t con un calo di 6.100 tonnellate (-1%).
I movimenti valutari relativi all’import/export del settore cerealicolo hanno comportato nei primi dieci mesi del 2014 un esborso di valuta pari a 4.631,1 milioni di euro (4.420,6 nel 2013) e introiti per 2.596,0 milioni di euro (2.548,1 nel 2013). Pertanto il saldo valutario netto è pari a -2.035,1 milioni di euro, contro -1.872,5 milioni di euro nel 2013.
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Fonte: Anacer - Associazione nazionale cerealisti