"L'agricoltura deve produrre gli alimenti per sfamare la gente. Su 7.6 miliardi di persone sulla terra, purtroppo, ci sono ancora circa 800 milioni di uomini, donne e bambini che non hanno accesso al cibo o comunque sono mal nutriti. Peraltro, le scorte mondiali di cereali (grano, riso e mais) sono sufficienti a garantire l'alimentazione per soli 120 giorni e spesso ci dimentichiamo che i nostri padri, nel secolo scorso, hanno sofferto la fame – sottolinea l'agronomo Giovanni Marchesi vicedirettore di Confagricoltura Piacenza e responsabile dei Servizi tecnici -. Il concime, organico e minerale, inteso come nutrimento, è, insieme al sole e all'acqua, uno dei fattori determinanti che consentono la produzione di generi alimentari. A questi elementi vanno aggiunti la genetica, ossia la selezione delle piante che, con la meccanica e la tecnica agricola, sono le fondamenta per un'agricoltura produttiva. Sappiamo bene, quindi - prosegue Marchesi - che la nutrizione è un fattore importante e, come per le persone del resto, va bilanciata, l'equilibrio serve sia per motivi economici che ambientali, nello specifico per evitare dispersioni".
Vincenzo Tabaglio, docente di Agronomia alla Facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali dell'Università Cattolica di Piacenza e Andrea Fiorini, assegnista di ricerca, esemplificheranno analisi di casi pratici di fertilizzazione organica e minerale prendendo in esame aziende con differente vocazione colturale (coltivazione di cereali, orticole e allevamenti zootecnici), al fine di coniugare il rispetto delle normative vigenti con la necessità di massimizzare le rese e contenere i costi di produzione.
Le conclusioni del pomeriggio saranno affidate a Filippo Gasparini, presidente di Confagricoltura Piacenza e Corrado Peratici, presidente di Anga Piacenza.
Il seminario, patrocinato dall'Ordine dei dottori agronomi e forestali di Piacenza, è aperto a tutti e gratuito.
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Fonte: Confagricoltura Piacenza