Il numero di comuni interessati, in parte o in tutto, dalla nuova delimitazione delle zone vulnerabili è complessivamente di 311, per una superficie territoriale di oltre 316mila ettari, pari al 23,15% del territorio amministrativo della Regione Campania.
Larga parte delle zone vulnerabili ai nitrati sono state individuate nel Piano campano - tra il fiume Garigliano e il territorio della provincia di Napoli, e nella Piana del fiume Sele, in provincia di Salerno.
La regione si è adeguata alle richieste del ministero dell'Ambiente, su indicazione della Commissione Europea, di aggiornare la precedente designazione.
Nelle zone vulnerabili si continuerà così ad applicare il "Programma d'azione" predisposto dalla delibera di giunta regionale n. 209 - 2007, che costituisce il criterio di gestione obbligatoria della condizionalità del Programma di sviluppo rurale della Campania 2014 - 2020.
Il piano di concimazione sarà redatto gratuitamente dalla Regione Campania in favore delle aziende agricole che si trovano nelle nuove zone vulnerabili.
Ecco le azioni obbligatorie del Programma d'azione della Regione Campania per la gestione della condizionalità nelle zone vulnerabili ai nitrati di origine agricola, con alcune eccezioni ed esenzioni.
Le concimazioni azotate con concimi azotati e ammendanti organici comprese nell'elenco previsto dal decreto legislativo n. 217/2006 sono consentite soltanto in presenza della coltura o al momento della ;semina, in fase di impianto per le colture arboree limitatamente agli ammendanti organici. Non sono ammessi apporti in una unica soluzione superiori a 100 kg/ha di azoto per le colture erbacee ed orticole ed a 60 kg/ha per le colture arboree.
Sono previsti due soli casi consentiti di concimazione in presemina, da considerarsi come eccezione alla norma generale:
- su colture annuali a ciclo primaverile estivo, limitando al massimo il periodo intercorrente tra fertilizzazione e semina;
- con impiego di concimi con più elementi nutritivi; in questi casi la somministrazione di azoto in presemina non può essere superiore a 30 kg/ha.
Nel caso di terreno con pendenza media maggiore del 5%, la distribuzione dei letami e materiali assimilati nonché dei concimi azotati e ammendanti organici, deve essere seguita dall'interramento nelle 48 ore successive, qualora il suolo non sia coperto da vegetazione o da colture che assicurano la copertura completa del suolo.
La distribuzione in campo dei fertilizzanti deve essere effettuata in modo che le dosi di unità fertilizzanti somministrate alle colture non debbano superare le asportazioni effettuate dalla produzione, al netto degli apporti provenienti dalla fertilità del terreno e delle perdite per immobilizzazioni e dispersioni.
Pertanto, le aziende che presentano più del 30% della superficie agricola utilizzabile ricadente all'interno di una zona vulnerabile, dovranno disporre di un Piano di concimazione aziendale, limitatamente ai corpi aziendali ricadenti in zona vulnerabile redatto, annualmente, secondo le norme tecniche espresse dalla vigente "Guida alla concimazione" afferente al Piano Regionale di Consulenza alla fertilizzazione aziendale dell'assessorato regionale all'Agricoltura.
Sono esentate dal disporre di un Pian di concimazione aziendale le aziende agricole che, pur ricadenti in zona vulnerabile, dispongono di una superficie aziendale complessiva inferiore a 0,30 ettari.