Questi temi sono stati ampiamente affrontati lo scorso 10 settembre in Expo, negli spazi del padiglione dell’Unione europea, in occasione dell’evento “Monitoring tools to feed and preserve the planet”, organizzato e promosso dalla Direzione generale dell’Agricoltura e dello Sviluppo rurale della Commissione Ue e da Fertilizers Europe.
Diversi gli interventi della giornata, introdotta e conclusa da Tassos Haniotis, direttore della Dg Agriculture and Rural development, che ha parlato della sfida alimentare che l’umanità in continua crescita dovrà affrontare nei prossimi decenni per garantirsi il giusto nutrimento.
Tra gli altri interventi, quello del professor Jan W. Erisman del Louis book institute, che ha presentato il “Nitrogen use efficiency indicator”, un innovativo strumento che aiuterà gli agricoltori a comprendere e ottimizzare l’uso dell’azoto nei sistemi agricoli e a minimizzarne la dispersione durante i processi produttivi. A tal fine sono state sviluppate e pubblicate linee guida per migliorare la gestione dei terreni in termini di mantenimento della loro struttura chimico-fisica e contenuto di nutrienti, e in seguito verranno messi a disposizione degli agricoltori ulteriori strumenti per un pratico riscontro della loro attività.
Il “Nitrogen use efficiency indicator” si inserisce nel solco già tracciato dal “Cool farm tool”, il calcolatore di emissioni di gas serra sviluppato nel 2010 e successivamente implementato e migliorato negli anni fino a giungere alla sua versione online, lanciata nel gennaio 2014. Jon Hillier dell’Università di Aberdeen spiega che questo modello è stato specificamente pensato per essere facilmente utilizzabile dagli agricoltori e permette, tramite l’elaborazione di dati in loro possesso, di identificare gli eventuali punti critici della loro gestione e di trovare soluzioni alternative che consentirebbero di ridurre le emissioni di Co2 e l’impatto ambientale delle loro attività.
L’ottica della strategia “Infinite fertilizers” è però quella di “chiudere il cerchio”, di andare oltre al semplice miglioramento dell’utilizzo dei fertilizzanti per arrivare al riciclo dei residui e, sulla scorta dell’esperienza e delle necessità degli agricoltori, portare ulteriori miglioramenti ai prodotti per renderli sempre più specifici, efficaci e sostenibili, rafforzando ulteriormente l’eccellenza europea in questo campo. Per fare in modo che il miglioramento dei processi produttivi prosegua, Fertilizers Europe si affida da anni alla “Product stewardship”, un sistema di gestione e controllo ad opera di terze parti indipendenti al quale sono sottoposti tutti i componenti dell’associazione. Ne ha parlato il direttore di Fertilizers Europe Jacob Hansen.
Assofertilizzanti, l’Associazione di Federchimica delle imprese produttrici fertilizzanti in Italia, crede fortemente nei principi della Product stewardship e ne condivide appieno i principi promuovendo le migliori “buone pratiche” per una filiera produttiva più controllata e più sicura.
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Fonte: Assofertilizzanti