Nel frutteto così come nel vigneto, la raccolta è un momento cruciale, intenso e carico di aspettative. In pochi giorni si vedono concretizzati tutti gli sforzi compiuti durante l’annata agraria: potatura, concimazione, diserbi, trattamenti contro insetti e patogeni vari, la gestione dell’irrigazione, tutte pratiche agronomiche necessarie al raggiungimento del risultato finale, che deve essere soddisfacente e anche remunerativo da un punto di vista economico.
Anche l’andamento stagionale ha un ruolo molto importante sul risultato produttivo, poiché svolge un’azione diretta sullo sviluppo della coltura e sugli aspetti qualitativi del raccolto. Temperatura, precipitazioni atmosferiche, insolazione, sono alcuni dei fattori ambientali che contribuiscono al risultato finale e sui quali, purtroppo, non si ha nessuna possibilità di intervenire.
Per limitare gli effetti negativi di un andamento climatico avverso, è importante che l’agricoltore pianifichi e svolga nel miglior modo possibile tutte le pratiche agronomiche necessarie a favorire lo sviluppo e la fruttificazione della coltura.
Tra le pratiche agronomiche fondamentali vi è sicuramente la concimazione, perché un completo e corretto apporto di elementi nutritivi mette la pianta nelle condizioni di svolgere al meglio il suo ciclo produttivo e di affrontare con le necessarie risorse le eventuali avversità climatiche.
La concimazione 'ideale' deve soddisfare perfettamente i fabbisogni della coltura, deve essere completa, equilibrata e va effettuata nei tempi e nei modi più corretti.
Nel caso delle specie arboree da frutta come il pero, il melo, la vite e il pesco, la massima efficienza nutrizionale si ottiene distribuendo il fertilizzante in due tempi: autunno (subito dopo la raccolta della frutta) e primavera (nella fase di ripresa vegetativa). La concimazione autunnale o di post-raccolta è quindi una pratica di estrema importanza, perché rappresenta la prima operazione colturale del nuovo ciclo produttivo.
Distribuire il fertilizzante in autunno potrebbe sembrare una contraddizione, considerato che a breve la pianta perderà le foglie e smetterà di vegetare, ma non è così, infatti quando i frutti sono prossimi alla maturazione, l’apparato radicale aumenta notevolmente la sua attività, con il preciso scopo di reintegrare parte degli elementi nutritivi utilizzati durante l’anno e preparare la pianta alla nuova stagione produttiva. L’azoto e i minerali assorbiti in questa fase, vengono organicati e accumulati nelle parti legnose della pianta, prima che la caduta delle foglie segni l’inizio della pausa vegetativa.
Ciclo dell'azoto e degli elementi nutritivi
Alla fine dell’inverno, quando le condizioni ambientali ritornano favorevoli e permettono la ripresa vegetativa, la pianta smobilita gli elementi nutritivi precedentemente accumulati e li utilizza come prima risorsa energetica per attivare tutti i processi metabolici e iniziare una nuova stagione.
Il motivo per cui vengono utilizzati prima gli elementi immagazzinati e, solo successivamente, il fertilizzante presente nel terreno, è che all’uscita dall’inverno la pianta è priva di apparato fogliare, e fino a quando non lo ricostituisce non è in grado di traspirare e di assorbire attivamente gli elementi nutritivi presenti nel terreno.
Se in fase autunnale la pianta non ha trovato nutrimento, non ha potuto accumulare riserve e la ripresa vegetativa risulterà più lenta e faticosa, soprattutto se le condizioni climaticamente sono particolarmente avverse.
Inoltre, una primavera molto piovosa può costringere l’agricoltore a posticipare la distribuzione del fertilizzante, compromettendo ulteriormente lo stato nutrizionale della coltura.
Per evitare alla pianta inutili stress nutrizionali e per preparare nel migliore dei modi la nuova stagione produttiva, è opportuno concimare subito dopo la raccolta con Entec® perfect.
Il complesso NPK nutre la coltura in modo completo, equilibrato e sicuro, grazie all’estrema disponibilità degli elementi fertilizzanti, alla minima salinità e all’impiego di potassio esclusivamente da solfato.
Entec® perfect ha tutte le caratteristiche specifiche dei complessi Nitrophoska® e in più, grazie alla più recente tecnologia nell’inibizione della nitrificazione (3,4 Dmpp), apporta azoto alla pianta in modo graduale, favorendo l’assorbimento e l’accumulo del prezioso elemento a livello dei tessuti legnosi della radice e del fusto.
La tecnologia dell’azoto di Entec® perfect è semplice e allo stesso tempo estremamente efficiente: l’inibitore della nitrificazione rallenta la naturale trasformazione dell’azoto ammoniacale in azoto nitrico (forma molto solubile e disponibile, ma anche molto dilavabile). L’azoto in forma ammoniacale è assorbito dalla radice in modo meno rilevante, ma fino a quando non viene nitrificato, permane nel terreno e non è soggetto a dilavamento.
La pianta concimata con Entec® perfect, assimila molto rapidamente la frazione di azoto nitrico già presente nel formulato (6%), e successivamente, utilizza l’azoto nitrico che si origina dalla lenta trasformazione della componente ammoniacale (8%).
Il grosso vantaggio di questo tipo di nutrizione, è che differenziando la disponibilità dell’azoto nitrico, la radice riesce ad assimilare importanti quantitativi del macroelemento, che viene organicato e accumulato, nel rispetto della naturale fisiologia della pianta.
Tutti gli elementi nutritivi apportati in post-raccolta da Entec® perfect, vanno a costituire un prezioso deposito energetico e nutrizionale, che alla fine dell’inverno si traduce in una vigorosa ripresa vegetativa e in una nuova e promettente stagione produttiva.
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Fonte: K+S Agricoltura