Oltre agli incrementi produttivi, diversi parametri qualitativi risultano essere influenzati dall’applicazione di Sulfan.
Prove sperimentali evidenziano in conseguenza all’applicazione del prodotto un maggior contenuto proteico, una maggiore quantità/qualità del glutine, una ridotta bianconatura nel grano duro e tenero; un minor accumulo di nitrati, una colorazione più verde e una maggiore sapidità delle orticole; una maggiore percentuale di olio nelle oleaginose e una maggiore resistenza agli stress.
Il ciclo dell’azoto e dello zolfo sono molto simili ed hanno nella pianta importanti fasi comuni: lo zolfo, come l’azoto, è molto mobile nel terreno ed è facilmente lisciviabile dalle precipitazioni atmosferiche o dalle acque di irrigazione.
La mancanza di zolfo riduce l’efficienza dell’azoto, limitandone l’assimilazione e l’utilizzo da parte della pianta; quindi gli apporti di zolfo diventano fondamentali in caso di riduzione dei dosaggi di fertilizzante azotato (come da direttive comunitarie per l’impatto ambientale).
Azoto e zolfo, richiesti per la formazione degli amminoacidi tra cui la metionina (amminoacido essenziale) sono indispensabili nel processo di sintesi delle proteine.
La carenza di uno di questi elementi riduce la capacità di raggiungere un adeguato contenuto proteico delle produzioni agricole, senza dimenticare che entrambi sono necessari per la fotosintesi.
E’ quindi necessario che, nei momenti di maggior richiesta da parte delle colture, i due elementi siano disponibili nelle forme assimilabili, contemporaneamente e nel giusto rapporto.
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Fonte: Agronotizie