Per la prima volta è stata introdotta la difesa del castagneto da frutto in attualità di coltura ed è stata perfezionata la difesa del nocciolo, autorizzando l'utilizzo di fitofarmaci contro la Cimice asiatica.
Nuovi presidi fitosanitari saranno quindi utilizzabili per queste due importanti colture arboree delle colline e montagne della Campania. Il provvedimento ha incontrano il gradimento della Copagri Campania guidata da Vera Buonomo. Ecco dunque le novità in fatto di difesa del castagno e del nocciolo.
Castagno, i nuovi presidi
Per il Cancro della corteccia ed il Mal d'inchiostro Regione Campania ha autorizzato l'utilizzo nei castagneti da frutto dei prodotti rameici con la prescrizione di "Non superare l'applicazione cumulativa di 28 kg di rame per ettaro nell'arco di sette anni". Si raccomanda inoltre di "Rispettare il quantitativo applicato di 4 kg di rame per ettaro all'anno".Per la Fersa o seccume, oltre ai prodotti rameici con le note prescrizioni, è stato autorizzato l'utilizzo di Pyraclostrobin + boscalid, per massimo due interventi l'anno.
Più complesso l'intervento sui Marciumi dei frutti (Penicillium spp., Aspergillus spp., Fusarium spp., Gnomoniopsis spp. ). In questo caso c'è un solo prodotto autorizzato, il Tebuconazolo, ma solo per le specie del genere Fusarium. Prevalgono invece le prescrizioni di natura agronomica e di carattere fisico: "Mantenere i locali di conservazione asciutti e con temperature basse per il controllo del Penicillium. Arieggiare la chioma con operazioni di potatura laddove si sono verificati cospicui attacchi negli anni precedenti. Raccogliere tempestivamente le castagne evitando che rimangano a lungo sul terreno. Subito dopo la raccolta, immergere le castagne in acqua per otto giorni lasciandole poi asciugare gradualmente in luogo areato. Conservare il prodotto in ambienti a 0°C - -2°C e con umidità relativa intorno all'80%".
Per le alterazioni del post raccolta come il Marciume nero (Gnomoniopsis spp.), e la Muffa verde azzurra (Penicillium spp., Aspergillus spp.) è prescritta la seguente curatura: "Immergere il prodotto in acqua addizionata a fermenti lattici, a temperatura intorno ai 15°C per 3-5 giorni. Sterilizzare il prodotto in acqua calda a 50°C per 45 minuti". Una misura che diventa "obbligatoria per il prodotto da esportare".
Nella categoria fitofagi sono stati individuati i trattamenti per Tortrice precoce (Pammene fasciana), Tortrice intermedia (Cydia fagiglandana) e Tortrice tardiva (Cydia splendana). Si potrà procedere con Bacillus thuringensis var. kurstaki ( solo su Tortice tardiva), Lambdacialotrina (trova limitazioni d'uso legate all'utilizzo congiunto di piretroidi ed Etofenprox, al massimo due interventi l'anno indipendentemente dall'avversità) e Clorantraniliprole. Per questo ultimo fitofarmaco è consentito un solo intervento all'anno ed è autorizzato solo per la lotta alla Tortice intermedia.
Per il Balanino autorizzati Lambdacialotrina, Etofenprox e Clorantraniliprole. Per la Cydia pomonella autorizzati Etofenprox e Spinosad, quest'ultimo per un massimo di tre trattamenti anno. Non si registrano novità invece per la lotta al Cinipide galligeno del castagno (Dryocosmus kuriphilus), che resta appannaggio della lotta biologica.
Nocciolo, prevista la lotta alla Cimice asiatica
La novità introdotta per la difesa fitosanitaria del nocciolo è il controllo della Cimice asiatica (Halyomorpha halis) mediante l'utilizzo di Etofenprox e Deltametrina. Gli insetticidi vanno utilizzati previo uso di trappole feromoniche ed in presenza dell'insetto sulle piante per massimizzare l'effetto abbattente dei trattamenti.Il plauso di Copagri Campania
"La Regione Campania ha dimostrato positiva sensibilità - sostiene Vera Buonomo, presidente di Copagri Campania - rispetto alle istanze del mondo agricolo rappresentate dalla Copagri Campania nei diversi tavoli regionali. Si vuole evidenziare - prosegue Buonomo - che, per il settore castanicolo, la struttura tecnica dell'assessorato ed il consigliere delegato Franco Alfieri hanno risposto positivamente alle nostre osservazioni rispetto all'attivazione di azioni amministrative necessarie per poter rendere applicabile un'efficace difesa della qualità della produzione castanicola campana (gravemente danneggiata nel 2018 da diverse avversità fungine) senza mai sottovalutare la tutela della salute dei consumatori e la salvaguardia degli ambiti territoriali dove essa è attuata".La medesima azione positiva Copagri l'ha riscontrata nell'adeguamento delle Norme tecniche anche per la corilicoltura campana nella determinazione di strategie di difesa contro la Cimice asiatica che in altri areali coltivati a nocciolo nel mondo ha causato ingenti danni.
"L'emanazione delle 'Raccomandazioni tecniche integrative delle norme tecniche obbligatorie di cui al regolamento regionale 12 novembre 2018, n 11' e la relativa pubblicazione delle 'Norme tecniche in materia di castanicoltura da frutto' sono garanzia - conclude la presidente Buonomo - per la prima volta, alle imprese agricole campane di indicazioni certe e a valenza pubblica rispetto a quanto è possibile svolgere in campo nella coltivazione competitiva e moderna dei castagneti da frutto in attualità di coltura, dando positive risposte alle diverse istanze che abbiamo ricevuto dalle imprese castanicole associate".
"Priorità - spiega il direttore regionale Paolo Conte - è stata data alla valorizzazione delle produzioni a certificazione biologica prodotta in areali sottoposti a tutela ambientale qualificata come i parchi regionali grazie alle norme tecniche in materia di castanicoltura da frutto, fronte sul quale la Copagri Campania è non poco impegnata".