Una eventuale mancata autorizzazione in deroga dal parte del ministero della Salute per la campagna 2018-2019, provocherebbe - secondo Regione Basilicata - danni molto consistenti alla produzione lorda vendibile nazionale e al lavoro di migliaia di operatori che nel comparto fragola operano: perché la concorrenza della Spagna - dove il principio attivo è stato già autorizzato - diventerebbe insostenibile.
"Presenteremo, inoltre, richiesta di approvare un ordine del giorno sul tema nella prossima Commissione politiche agricole della Conferenza Stato-Regioni prevista per il 24 luglio prossimo, da far veicolare ai ministeri Ambiente e Salute per sottolineare la necessità di autorizzare il principio attivo utile a mantenere sostenibili e competitive sul mercato le fragole italiane" sostiene Braia in una nota.
L'allarme sul rischio tracollo per la fragola italiana era stato lanciato qualche giorno fa - a causa della elevata preponderanza di fragole spagnole sul mercato - da Francesco Nicodemo, coordinatore del Comitato di prodotto fragola, istituito presso il ministero delle Politiche agricole. Questo perché “I paesi europei hanno già dato il via libera all'utilizzo della cloropicrina" ha sottolineato l’assessore all’Agricoltura della Basilicata.
“La questione non può farci rimanere inermi - ha aggiunto Braia -, la grande specializzazione del comparto, in Italia e in Basilicata, prima regione produttrice, ha visto in questi ultimi anni la crescita delle superfici investite e del reddito agricolo”.
Sono 4mila gli ettari coltivati a fragola in Italia, concentrati soprattutto al Sud, con la Basilicata che ne conta oltre 1000, con 15mila addetti impiegati e che ha visto oltre 60 milioni di euro investiti, una produzione stimata di 40mila tonnellate nel 2017 e che nel complesso oggi sviluppa 100 milioni di euro di fatturato totale.
I produttori sono in attesa che ministero della Salute conceda la deroga per gli usi eccezionali consentiti della cloropicrina. “Nel corso degli ultimi cinque anni l'Italia ha sempre autorizzato tali impieghi per la coltura della fragola, ma anche per il pomodoro e le insalate - ricorda l’assessore lucano -. Senza via libera, non saremo in grado di produrre gli stessi quantitativi di un prodotto riconosciuto come eccellenza e richiesto dai consumatori che oggi ci consentono di controllare anche il prezzo della fragola sul mercato - conclude Braia - ledendo nel complesso all'intero comparto fragole made in Italy”.