Di pregiudizi, purtroppo, ve ne sono molti anche oggi, in Italia, nel settore dell'agricoltura. Specialmente quando si parli di difesa delle colture. Peccato che i cosiddetti "pesticidi", tanto criticati e odiati a parole, diventino in campo agrofarmaci atti a proteggere quel cibo che poi finirà proprio nei piatti di chi tanto li ha disprezzati.
Questo legame fra chimica agraria e abbondanza di cibo, almeno nel Primo Mondo, sfugge infatti ai più. Spesso per banale ignoranza, intesa nel senso buono e letterale del termine. Altre volte per calcolo opportunistico di chi abbia trovato nel No a prescindere e nei veti pseudo-ambientalisti le proprie ragioni di vivere e le proprie fonti di reddito. In qualche modo il mondo degli agrofarmaci sta tentando di reagire a tali campagne di disinformazione allarmistica.
E l'approccio simpatico e creativo, bisogna ammetterlo, è sempre quello vincente.
Ispirandosi forse al film copra citato, a Milano c'è infatti stato "qualcuno" che è andato si a spasso, ma non con un'anziana signora brontolona, bensì con un originale costume che raffigurava una mela afflitta da Venturia inequalis, al secolo "Ticchiolatura delle pomacee". Una malattia che può azzerare le produzioni di mele e pere e che richiede numerosi trattamenti all'anno per salvare, letteralmente, i raccolti. Cioè quei frutti belli, lucidi, sani e intatti che poi finiscono nei frigoriferi di cittadini che di tutto quel miracolo della fitoiatria vedono solo il residuo di agrofarmaco presente sulla buccia. Un piccolo sacrificio, tutto sommato, a fronte del grande privilegio di poter mangiare e in tal modo sopravvivere. Benefici sicuri, quindi, a fronte di "malefici" ancor tutti da dimostrare, nonostante i mille tentativi fatti dall'allarmismo rampante - da sempiterno Armageddon incipiente - che ammorba i media da oltre vent'anni.
L'iniziativa di Agrofarma
L'ora di far capire dove stia la verità, finalmente, pare giunta: dal 16 al 18 maggio per le vie del centro di Milano è stata avvistata una strana Mela in “carne e ossa”. O meglio: in buccia e torsolo. Il suo aspetto era sofferente e malato e non ha mancato di destare l’attenzione dei passanti. Da Piazza Gae Aulenti alla nuova Darsena, dal Quadrilatero della Moda all’Expo Gate di Piazza Castello, l’inconsolabile mela, tutta ticchiolata, ha attraversato la città senza mai smettere di piangere, accompagnata soltanto da un cartello su cui era riportato l’hashtag #MelaDramma.A chi, nelle piazze o sul web, si sia chiesto il perché di tanta sofferenza, ecco ora svelato il mistero: la "mela" ha segnato l’apertura della nuova campagna di comunicazione promossa da Agrofarma – Associazione nazionale imprese agrofarmaci che fa parte di Federchimica – volta a sensibilizzare il grande pubblico sull’importanza e la necessità di difendere le colture agricole dalle malattie che le colpiscono.
Preservare le colture, infatti, è fondamentale per avere sempre sulle nostre tavole cibi sani e di qualità, gli stessi che contribuiscono anche a rendere grande il made in Italy nel mondo. Tutelare la salute delle piante consente inoltre di ottimizzare la produzione agricola, contribuendo così a ridurre lo spreco alimentare e a vincere l’importante sfida di Nutrire il Pianeta che Expo Milano 2015 ci pone.
Tutto ciò è reso possibile grazie al ruolo di mezzi tecnici come gli agrofarmaci, i quali rappresentano degli alleati fondamentali per la difesa e la cura delle coltivazioni agricole, perché vere e proprie “medicine” per le piante. Il corretto uso dei prodotti fitosanitari costituisce oggi un valido strumento nelle mani degli agricoltori per salvaguardare la resa dei raccolti, mantenendo inalterata la qualità degli alimenti e preservando una corretta igiene alimentare.
Agrofarma continuerà a portare avanti il suo messaggio di sensibilizzazione anche nel corso dei prossimi mesi e lo farà sempre attraverso modalità inedite e un pizzico di stupore. Ne è un esempio lo spettacolo teatrale “La Mela della discordia. Una cena in-sostenibile”, che vivrà il suo debutto il 22 Maggio in Expo. La pièce, promossa dall’Associazione e portata in scena dalla compagnia teatrale Quelli di Grock, si propone di intrattenere il pubblico con spunti ironici e stimoli alla riflessione, affrontando proprio i temi al centro dibattito proposto da Expo, quali la sicurezza di ciò che mangiamo e la necessità di raggiungere al più presto l’obiettivo Fame Zero.
La "mela" ha attratto curiosità e simpatia anche lungo i navigli di Milano
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