La Giunta veneta, su iniziativa dell'assessore Franco Manzato, ha definito le modalità per l'erogazione di indennizzi connessi alla prevenzione del cancro batterico del kiwi.

Il provvedimento passa ora all'esame del Consiglio veneto prima della definitiva approvazione.

"La coltivazione di actinidia in Veneto riveste oggi una grande importanza dal punto di vista economico – ha sottolineato Manzato – e interessa una superficie complessiva di oltre 3.200 ettari, per una produzione di 76 mila tonnellate e un valore di 41 milioni di euro.
Questa produzione è oggi minacciata dal cancro batterico per il quale non esistono metodi di difesa attiva. Nel Veneto la batteriosi è stata individuata nel maggio 2010 in giovani impianti di kiwi giallo in provincia di Treviso".

L'organismo nocivo agente del cancro, lo Pseudomonas syringae pv. Actinidiae, è stato recentemente inserito nella lista d'allerta dell'Eppo (European and mediterranea plant protection organization), mentre nel febbraio scorso il ministero per le Politiche agricole alimentari ha approvato le 'Misure di emergenza per la prevenzione, il controllo o l'eradicazione della batteriosi dell'actinidia', che prevede una serie di azioni obbligatorie per bloccare il cancro batterico e impedirne la diffusione, mediante l'asportazione delle piante.

"Per questo – ha fatto presente Manzato – abbiamo individuato interventi contributivi a sostegno dei conduttori maggiormente gravati dalle misure urgenti di profilassi fitosanitaria obbligatorie. La proposta che oggi passa all'esame del Consiglio prevede che le domande di indennizzi finanziari per la distruzione delle piante possano essere richieste all'Unità periferica per i Servizi fitosanitari nei 30 giorni successivi alla pubblicazione nel Bollettino ufficiale della Regione Veneto del provvedimento definitivo".