Più di mille quaderni di campagna esaminati, 1110 campionamenti e analisi su mele, fragole, piccoli frutti, ciliegie, susine, mais, patate, kiwi, 947 test di maturazione realizzati. Si è conclusa in questi giorni l'intensa attività di controllo dei tecnici dell'unità Tecnologie per la frigoconservazione ed il post-raccolta del Centro Trasferimento Tecnologico dell'Istituto agrario di San Michele effettuata su incarico di Apot, l'Associazione dei produttori ortofrutticoli trentini.
In questa fotografia della situazione produttiva trentina e del controllo del rispetto dei disciplinari la parte da padrona la fa la mela con oltre 800 campioni analizzati a rappresentare le oltre 450.000 tonnellate prodotte in Trentino.
Tutti i campioni di mele sono stati sottoposti ad analisi dei residui con la ricerca su ognuno di 261 composti analitici. Le analisi hanno prodotto 2721 esiti di residuo rilevati su ben 161.941 determinazioni analitiche effettuate. Tra tutti i residui rilevabili (1.68 % sul totale) tre campioni di mele sono risultati non conformi ai dettami previsti dai disciplinari di produzione integrata in fase di conferimento. Nel settore delle fragole e piccoli frutti, le determinazioni positive sono risultate 574 su 43694 valutazioni analitiche effettuate, con cinque partite di frutta non ammessa al conferimento per non conformità rispetto al relativo disciplinare.
Il controllo per le produzioni integrate si svolge ogni anno su incarico di Apot e si attua nei confronti dei produttori, delle loro scelte e della coerenza applicativa ai dettami della produzione integrata e delle sue linee guida di emanazione ministeriale e locale.
"La consolidata esperienza nel campo – spiega Livio Fadanelli, responsabile dell'unità e del gruppo di lavoro – ha prodotto sia in termini numerici che nella tempistica i risultati previsti. I piani previsionali di campionamento della scorsa primavera, decisi dalla commissione preposta, hanno trovato conferma da un lato nella buona produttività delle colture interessate e dall'altro nella scarsa diffusione degli eventi atmosferici calamitosi".
Quella che ne esce è dunque una fotografia sicuramente realistica della situazione produttiva trentina sotto il profilo della qualità sanitaria, della sicurezza alimentare e a garanzia del consumatore. Tra le altre attività figurano i test di maturazione e lo studio della cinetica che è stata in grado di fornire anche per il 2010 un servizio on line puntuale ed apprezzato con contatti quotidiani. Verrà creata una banca dati indispensabile per stilare le previsioni ed il piano di decumulo e di apertura delle celle di stoccaggio con conseguente distribuzione ragionata delle mele conservate nelle oltre 1000 celle frigorifere presso le cooperative trentine.
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Fonte: Fondazione Edmund Mach - Istituto Agrario di San Michele all'Adige