In Trentino sono circa novemila gli ettari di vigneto difesi con il metodo della confusione sessuale, vale a dire il 90% della superficie totale. In nessun’altra zona viticola d’Italia si fa un uso così massiccio di questa tecnica di difesa rispettosa dell’ambiente, della salute degli operatori e dei consumatori, alternativa ai comuni insetticidi di sintesi e
come tale ammessa anche in agricoltura biologica. Le prime esperienze di confusione sessuale contro le tignole della vite in Trentino risalgono al 1991 e hanno inizialmente interessato 14 ettari di vite a Mezzocorona. Da allora grazie al costante supporto tecnico dell’Istituto agrario di San Michele la superficie si è espansa fino alla quasi totalità dell’intero vigneto trentino. L’Istituto agrario, in collaborazione con Mezzacorona sca, ha organizzato per mercoledì 19 dicembre, ore 9, al PalaRotari di Mezzocorona, un incontro tecnico di aggiornamento rivolto a tecnici e viticoltori. La confusione sessuale è una tecnica di controllo di alcuni insetti ediante la distribuzione di sostanze odorose (feromoni) che confondono il maschio e gli impediscono di individuare la femmina per l’accoppiamento. Le sostanze emesse da appositi diffusori sono infatti simili a quelle secrete naturalmente dalle femmine per attirare i maschi e consentire la riproduzione. Si tratta di una tecnica di difesa alternativa ai comuni insetticidi di sintesi e come tale ammessa anche in agricoltura biologica.