"Un'occasione unica per creare un confronto ed uno scambio tra i nostri più importanti produttori ed una catena distributiva presente in sei Stati americani".

Così Federico Milanese, responsabile internazionalizzazione del Cso, ha commentato i due eventi di presentazione della pera Abate Fetel dell'Emilia Romagna a importatori, chef, giornalisti e operatori del mercato americano, il 29 e il 30 gennaio negli Stati Uniti.

La prima presentazione è avvenuta a Wilmington, in Delaware, nella sede centrale di Shoprite, una importante catena distributiva e alla presenza di importanti istituzioni governative.
Federico Milanese ha presentato nel dettaglio i requisiti di una pera unica, del tutto sconosciuta ai consumatori americani ed ha proposto il prodotto evidenziando i valori unici dell'Abate Fetel soprattutto in un ottica di utilizzo, non solo come prodotto tal quale ma trasformata in una delle tante specialità gastronomiche che caratterizzano la cultura culinaria made in Italy.
Alla presentazione ha fatto seguito un intervento del responsabile acquisti della catena che ha  presentato il protocollo fornitori, evidenziando le modalità di gestione del prodotto e le richieste della catena.

Il 30 gennaio il Cso ha organizzato, in collaborazione con Fruitecom, un evento straordinario di presentazione, nel pieno centro di New York, presso il Ristorante Ai Fiori, dove, lo chef stellato PJ Calapa' ha interpretato per la prima volta una serie di ricette italiane a base di Pera Abate per proporle ad una selezione di partner commerciali provenienti da tutti gli States.

Lo sforzo organizzativo messo in campo dal Cso e dai partner negli Stati Uniti – dichiara Paolo Bruni, presidente del Cso -  ha creato un'occasione unica per le aziende italiane presenti (Alegra, Apofruit, e Peraitalia) nell’ambito del progetto Sapori d’Europa, finanziato da Ue, Stato italiano e Cso. Il Progetto chiude l’attività a fine febbraio ma è in fase di valutazione a Bruxelles per un nuovo triennio di attività e l’auspicio è quello di riuscire a proseguire in un percorso di promozione che sarà sempre più strategico per la nostra ortofrutta”.