Un superpomodoro che rende il 60% in più e dal sapore più dolce. E' quello ottenuto nel Cold Spring Laboratory di New York (in collaborazione con l'Hebrew University di Gerusalemme) a seguito di incroci naturali tra varietà ibride. Tale scoperta è avvenuta mentre i ricercatori erano a caccia del frammento di DNA responsabile del vigore ibrido o eterosi, fenomeno per cui incrociando due varietà di piante è possibile ottenere ibridi più vigorosi (Fonte Nature Genetics)
I ricercatori hanno attinto da una collezione di 5.000 cultivar con mutazioni genetiche che causano difetti nella crescita della pianta e del prodotto. Successivamente hanno incrociato ogni pianta provvista di mutazione con una pianta senza mutazione individuando tra quelle ottenute l'ibrido che garantisce una migliore produzione.
Tale tecnica, osservata per la prima volta da Charles Darwin, non altera le normali e già esistenti caratteristiche della pianta ma modula quelle già presenti. Questa semplice tecnica potrebbe restare valida per ulteriori utilizzi su altre specie liberandoci da problemi legati agli organismi geneticamente modificati.
Presso l'Università dell'Ohio è invece stato individuato la componente genetica che determina la morfologia del frutto del pomodoro, mentre un istituto di ricerca coreano ha creato un pomodoro nella quale componente genetica sono presenti caratteristiche utili contro il morbo dell'Alzheimer.
Da Napoli un'arma contro il cancro
All'interno di un'attività di ricerca europea ed italiana è stato individuato anche il superpomodoro non manipolato geneticamente, con caratteristiche molto importanti dal punto di vista quantitativo e qualitativo. A ottenerlo sono stati i ricercatori dell'Istituto di Chimica biomolecolare del Cnr di Napoli in stretta collaborazione con la Provincia di Napoli e Coldiretti.
Il superpomodoro nasce da una pianta ottenuta da incroci naturali tra varietà di Black Tomato e linee pure di San Marzano. Questo pomodoro presenta una maggiore produzione, una maggiore qualità organolettica e livelli di antiossidanti idrosolubili e liposubili molto elevati in grado di proteggere la membrana cellulare ed il suo contenuto dalla minaccia del deterioramento. Quest'ultima caratteristica permette di svolgere un'azione supercontrastante contro i tumori, a cominciare da quello più diffuso della prostata.
Inoltre, da esperimenti condotti dal Cnr di Napoli, i superpomodori hanno dimostrato di perdere solo il 20% della loro attività antiossidante a seguito di una cottura a 300 gradi per 5 minuti (quella tipica della pizza). I ricercatori evidenziano come si tratti di un prodotto naturale e non transgenico, ad alto valore nutrizionale, pronto ad essere immesso sul mercato e per rafforzare la qualità ed i benefici della dieta mediterranea.