La Camera dei Deputati ha approvato in data 7 luglio il Decreto Legge 50/22 (DL Aiuti) recante “Misure urgenti in materia di politiche energetiche nazionali, produttività delle imprese e attrazione degli investimenti, nonché in materia di politiche sociali e di crisi ucraina". Il provvedimento giunto al Senato martedì 12 luglio, deve essere approvato dal Senato, probabilmente senza modifiche, entro sabato 16 luglio. 

 

Nel Decreto Aiuti manca una voce molto importante per il mondo agricolo: nonostante le forti richieste delle associazioni del settore, non vi è traccia della proroga per i mesi estivi della misura che da gennaio a marzo 2022 ha previsto la possibilità di usufruire del credito d'imposta sui carburanti destinati ai mezzi agricoli.

L'unica misura di questo tipo prevista nel Decreto riguarda il settore ittico per cui sono stati stanziati 23 milioni fino al 31 dicembre 2022.

 

Richieste non ascoltate

"Prima della votazione avevamo presentato una richiesta esplicita al Governo perché anche il settore agricolo potesse beneficiare delle agevolazioni sui carburanti anche per i mesi estivi. Il prezzo del gasolio oggi è quasi raddoppiato rispetto a un anno fa e gli agricoltori, hanno ancora bisogno di questa concessione" commenta Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura.

 

"La mancata proroga del credito d’imposta per il gasolio agricolo è un fatto grave. La crisi sempre più pesante che sta investendo il settore richiede l'estensione delle agevolazioni per tutto il 2022" aggiunge Cristiano Fini, presidente di Cia-Agricoltori Italiani.

 

Da sinistra, Massimo Giansanti e Cristiano Fini sollevano le loro perplessità sul Decreto aiuti appena approvato

Da sinistra, Massimo Giansanti e Cristiano Fini sollevano le loro perplessità sul Decreto aiuti
(Fonte Foto: Confagricoltura e Cia-Agricoltori Italiani)

 

Un'agevolazione "non significativa"

"Il credito d'imposta per il primo trimestre non ha avuto un impatto significativo" spiega Giansanti. "Il grosso delle attività agricole si concentra infatti a partire da aprile. Quindi, nei primi tre mesi dell'anno, i mezzi sono usati poco e, addirittura, nel mese di gennaio non ci sono quasi consumi di gasolio per via dell'uso delle rimanenze dell'anno precedente".

 

Si deve fare sul serio 

Con l'acuirsi della siccità il comparto agricolo è stato costretto a intensificare gli interventi di lavorazione del terreno e di recupero dell'acqua. L'aumento del prezzo gasolio, arrivato a 1,60 euro al litro, ha messo in pericolo trebbiature e raccolti, ostacolato le irrigazioni e messo a rischio la tenuta economica soprattutto delle aree più marginali.

 

Senza un alleggerimento del prezzo dei carburanti l'agricoltura dovrà far fronte ad un aumento dei costi di produzione che rischia di essere trasferito ai consumatori. "La situazione giustifica ampiamente la nostra richiesta. Le imprese agricole hanno bisogno di sostegno" afferma Fini.

 

Nuovo provvedimento in arrivo?

“Auspichiamo che questa lacuna venga colmata presto con altri provvedimenti, dando ascolto al grido d'allarme del settore. Attendiamo fiduciosi nuove risposte dal Governo" conclude Fini. Un nuovo provvedimento, forse emanato ad hoc per il settore, sembra a oggi la strada più percorribile nonché la più probabile.