Come ben chiarito dall'articolo 111 del Nuovo codice della strada la revisione è entrata in vigore e, con la scadenza del 30 giugno 2016, i mezzi agricoli immatricolati prima del 31 dicembre 1973, entro il 31 dicembre 2017 dovranno sottoporsi ad una serie di controlli utili ad attestarne l'idoneità alla circolazione stradale e la rispondenza ai requisiti di sicurezza nei luoghi di lavoro in riferimento al D.Lgs. 81 del 2008 o Testo unico sulla sicurezza nel lavoro.
Il mistero del decreto scomparso
Ma cosa è successo il 30 giugno 2016? Nulla. Stando a quanto sancito dal dalla Legge Milleproroghe avrebbe dovuto essere emanato il secondo decreto attuativo contenete le modalità applicative del provvedimento di revisione. Di fatto, ad oggi, ci troviamo di fronte ad un provvedimento zoppo e ancora inapplicabile perchè orfano del decreto attuativo di cui all'articolo 5 del DM del 20 maggio 2015.
Comparso fino ad ora solo come bozza sottoposta alle organizzazioni della filiera della meccanizzazione agricola, il decreto è stato definito nelle parti principali e quindi, in buona sostanza, è pronto. A mancare sembra essere la condivisione di alcuni elementi secondari non riguardanti aspetti tecnici da parte dei due ministeri coinvolti: delle Politiche agrcole e dei Trasporti.
Entro il 2016 avremo decreto e bandi Inail
Quando la revisione sarà operativa è una domanda che in molti si stanno ponendo e che noi abbiamo girato a Vincenzo Laurendi, esperto del settore macchine agricole del Dipartimento di tecnologie e sicurezza dell'Inail.
Quando vedremo il decreto e quali saranno le procedure di sicurezza da seguire?
"Il decreto dovrebbe uscire a giorni proprio perché, risolta la questione di secondo piano che vede impegnati i ministeri, non ci sono altri ostacoli.
Il decreto, oltre a definire gli elementi oggetto di controllo, chiarisce che la competenza relativamente agli aspetti legati alla circolazione stradale è in carico al ministero dei Trasporti mentre per quanto riguarda la sicurezza passa all’Inail.
Per quanto riguarda quest'ultimo aspetto, siamo pronti. Gli elementi che andremo a controllare, limitatamente ai trattori, sono quelli definiti dalle linee guida nazionali redatte dall’Inail applicate con modalità semplificate.
Anche per quanto riguarda gli aspetti legati alla circolazione stradale, il ministero dei Trasporti ha definito le modalità e i parametri di controllo. Come indicato nella stessa bozza di decreto, sarà il dipartimento della Motorizzazione terrestre a fornire ai tecnici successive indicazioni circa i modi con i quali effettuare la revisione".
Come Inail avete le forze sufficienti per far fronte alla mole di lavoro che il controllo dei parametri di sicurezza richiede?
"No, probabilmente l'Inail, che sarà titolare di funzione, delegherà qualora necessario a soggetti pubblici (Asl, Università, Cnr, Crea e altri enti che già operano a vario titolo nell'ambito della sicurezza in agricoltura, ndr) e privati accreditati. In entrambi i casi si tratterà di soggetti che dovranno avere caratteri di imparzialità e una adeguata conoscenza tecnica.
Evidentemente l’Inail in prima istanza valuterà la disponibilità di tecnici interni e, laddove non ci fosse una disponibilità immediata, farà ricorso a soggetti abilitati che per conto dell’Inail e congiuntamente al tecnico della Motorizzazione, valuteranno ciascuno per la propria competenza gli aspetti necessari all’espletamento delle procedure di revisione.
L’idea è di creare centri di raccolta territoriali adeguatamente attrezzati presso i quali gli utenti potranno fissare l'appuntamento per revisionare il proprio mezzo. Al raggiungimento di un numero congruo di trattori, verrà inviata comunicazione al ministero del trasporti e all'Inail i quali manderanno in loco i tecnici esperti che, in una visita congiunta, rilasceranno l’eventuale dichiarazione di superamento della revisione".
Per formare i tecnici avete previsto dei corsi?
"Abbiamo già un percorso formativo definito ma che naturalmente per essere attivato dovrà attendere la pubblicazione del decreto.
A fianco di Unacma (Unione nazionale commercianti macchine agricole, ndr) abbiamo già avviato una serie di percorsi formativi sperimentati e rivolti a concessionarie e officine meccaniche per consolidarne la conoscenza delle normative e delle prassi riguardanti la commercializzazione e la riparazione di macchine agricole nel rispetto delle leggi vigenti.
Questo percorso di approfondimento degli aspetti di sicurezza delle macchine e degli adeguamenti necessari, ci ha permesso di sperimentare almeno in parte i contenuti che saranno poi utilizzati per formare i soggetti privati abilitati".
Per quanto riguarda i bandi Isi e Fipit attesi alla fine di giugno, ci sono novità?
"I tecnici dell'istituto stanno lavorando alla predisposizione di una procedura informatizzata funzionale all'uscita del bando ISI. Mi sento fiducioso di poter dire che tra la metà e la fine del mese di luglio la procedura dovrebbe essere messa a punto.
Il bando prevede un contributo per l’acquisto di macchine agricole pari 45 milioni di euro nel 2016 e, a partire dal 2017 fino al raggiungimento di una situazione normalizzata, il governo ha stanziato un fondo annuo istituzionalizzato di 35 milioni di euro.
La metodica di assegnazione sarà con buona probabilità mediante meccanismo a Click Day con il vantaggio che la possibilità di accedere è limitata alle aziende agricole. Inoltre, grande novità, è stato superato il regime De Minimis.
Per quanto riguarda un nuovo bando Fipit successivo a quello precedentemente attivato, per ora non ci sono informazioni; facciamo una cosa alla volta, partiamo con la revisione e con i contributi per le macchine nuove, poi faremo il resto".
Pensate che una buona parte delle macchine sottoposte a controllo uscirà dal mercato?
"Non ne sono così sicuro. Ci saranno senza dubbio mezzi che incontreranno alcuni problemi nel superamento dei controlli di revisione ma, per quanto concerne gli aspetti di sicurezza del lavoro, le linee guida dell’Inail hanno dato tutte le informazioni tecniche necessarie all’adeguamento e mi sento sicuro di non sbagliare dicendo che qualsiasi tipologia di trattore attualmente in servizio e non conforme, utilizzando le linee guida dell’Inail potrà essere adeguata alla normativa vigente e quindi superare la revisione.
La questione è semplicemente di opportunità e di valutazione del proprietario del mezzo che dovrà scegliere se adeguare il trattore o decidere di rottamarlo e sostituirlo con uno nuovo".