In barba alle stime formulate durante la conferenza stampa di apertura di Eima 2014 solo lo scorso novembre, che ipotizzavano per la fine dell'anno un venduto sul mercato nazionale pari a 18.700 trattrici, il numero totale di trattrici non ha superato quota 18.178, segnando un calo di ben 4,4 punti percentuali sul 2013.

Un calo che osservato nel corso degli ultimi 10 anni, fa registrare una perdita di 43 punti percentuali nel numero complessivo delle immatricolazioni a livello nazionale.

Le previsioni, con il senno di poi ottimistiche, tenevano conto dei dati registrati a ottobre 2014 quando il numero di immatricolazioni aveva raggiunto quota 16.130 unità.
Considerando l'andamento storico del mercato che nei mesi di novembre e dicembre assorbe in media 2600 macchine, il conto è stato presto fatto ma, purtroppo, senza l'oste.

Infatti, i mesi che hanno accompagnato la chiusura dell'anno, hanno fatto registrare un assorbimento che non si è spinto oltre le 2050 unità, quindi ben al di sotto delle previsioni, producendo un consuntivo d’anno caratterizzato dal numero di immatricolazioni più basso nella storia della meccanizzazione italiana dal dopoguerra.

Al dato negativo delle trattrici si aggiunge quello delle mietitrebbiatrici, che chiudono con un passivo del 26,6 per cento con le 325 macchine del 2014 contro le 443 del 2013 e, rincarano la dose, le trattrici con pianale di carico ferme a 908 unità vendute nel 2014 contro le 945 dell'anno precedente, riassumibile in una perdita di 3,9 punti percentuali.
I rimorchi, pure in perdita del 2,5 per cento, contano 9.460 unità vendute nel 2014 contro le 9.704 registrate nel 2013.


"Il perdurare della crisi economica, la difficoltà di accesso al credito e l’incertezza sulle prospettive del settore primario, scoraggiano le imprese agricole ad acquistare mezzi meccanici nuovi – ha commentato Massimo Goldoni, presidente FederUnacomae quei pochi provvedimenti che, se combinati con un sistema di incentivi, potrebbero favorire il ricambio dei mezzi obsoleti vengono sistematicamente rinviati".

Il riferimento è chiaramente rivolto all'ulteriore proroga dei termini per la revisione delle macchine agricole varata il 31 dicembre scorso dal Governo e che, secondo il presidente di FederUnacoma, "non favorisce il ricambio dei mezzi più vecchi con tecnologie di nuova generazione".

Revisione, rimbalza a gennaio 2015
Il provvedimento di proroga deciso dal Governo a cavallo tra il vecchio e il nuovo anno, sancisce un nuovo termine per la pubblicazione dei decreti attuativi al 30 giugno 2015 e sposta al 31 dicembre 2015 l’inizio delle attività di controllo sui mezzi meccanici.

La revisione obbligatoria voluta dal Decreto sviluppo o legge 221 del 2012, in vero italian style, aveva già subito nel gennaio 2014 una proroga definita dalla modifica dell'articolo 111 del codice della strada con cui veniva spostata di sei mesi - al 30 giugno 2014 - la definizione del decreto attuativo contenete le procedure di revisione e di un anno - primo gennaio 2015 - l'entrata in vigore del provvedimento.

La legge 150 del 2013 o Milleproroghe 2013 pubblicata, anche questa volta in extremis, il 30 dicembre 2013 che ha prodotto l'effetto di slittamento della revisione al primo gennaio 2015, era stata ben voluta dall'intero comparto - fatta eccezione per Confai - che l'aveva interpretata come una boccata d'ossigeno non essendo state ancora individuate soluzioni alle numerose problematiche che il provvedimento aveva sollevato. 

L'articolo 45 bis del decreto legge numero 98 del 9 agosto 2013 di conversione con modifiche del decreto legge 69 del 21 giugno 2013, aveva nel frattempo già prorogato al 22 marzo 2015 l'entrata in vigore della formazione professionale per l'abilitazione alla guida della macchine agricole, erroneamente conosciuta come 'patentino' e i cui decreti attuativi hanno visto la luce il 12 marzo 2013

Ossigeno si, ma non esageriamo
In occasione della prima proroga, FederUnacoma, come del resto la buona parte del comparto, si era detta favorevole alla decisione sottolineandone la necessità a sostegno della funzione chiave svolta dalle modalità di applicazione.

Per l'occasione era stato ribadito il contenuto politico del procedimento di revisione, ovvero migliorare la sicurezza del lavoro in agricoltura, e ricordato come fossero necessarie misure di sostegno economico spronando gli agricoltori a meglio conoscere e utilizzare gli incentivi definiti nell’ambito dei Psr e rinnovati per il periodo 2014-2020 a supporto della sostituzione di mezzi vetusti e non sicuri.

Ma, procedere a botte di rinvii su rinvii, come purtroppo abbiamo visto in più e più occasioni - il sistema di gestione dei rifiuti Sistri tanto per citarne una -, alla lunga non funziona più come provvidenziale salvagente ma si trasforma in disagio e, diciamolo, denota anche scarsa serietà agli occhi di mamma Europa.

"L'ennesima proroga varata dal Governo" ha osservato Goldoni, per il paese Italia che versa in una condizione piuttosto critica, non rappresenta più un sospiro di sollievo ma desta preoccupazione e lascia emergere la visione di un paese che, ha osservato il presidente di FederUnacoma, "non sembra ancora reagire con la dovuta tempestività”.