Il nome Forigo circolava nei campi ben prima del 1977. Maurizio Forigo, però, non sembra affatto subire l'ossessione degli anniversari e fissa quindi la nascita della società nell'anno in cui Moser vinceva il mondiale venezuelano, schiantando in volata uno sfinito Thurau. E' proprio nel 1977 quindi che venne fondata la Forigo Snc. Un nome che presto si affacciò all'estero, creando a questo scopo la Roter Italia. Il destino però aveva altri progetti e nel 1986 la Roter si fuse con la Forigo e oggi è a tutti gli effetti il riferimento societario, lasciando allo storico nome Forigo il ruolo di marchio commerciale. Negli ultimi 15 anni si sono moltiplicati gli sforzi per affermare la società sia sul territorio nazionale, sia all'estero. Un cammino fruttuoso, vi è da dire, dal momento che nel 2006 120 erpici rotanti a marchio Forigo hanno piantato i propri denti nel suolo bielorusso, seguiti per giunta anche dalle relative seminatrici. La cavalcata internazionale è proseguita fino a raggiungere l'80% del fatturato complessivo dell'azienda. Un fatturato generato soprattutto dall'Europa e America del sud. In Romania Forigo è stata fondatrice di Dealer Italia, con lo scopo di creare una rete di rivenditori locali adeguatamente formati dal punto di vista professionale e commerciale. Una partnership con New Holland ha fatto per giunta da corollario alla missione rumena.
Dopo essersi affermata nel tempo con le proprie frese, erpici e trincie, un'altra boa temporale per l'azienda di Ostiglia (MN) venne piazzata indirettamente da Bonduelle, una quindicina di anni fa. In molte aziende orticole fornitrici del noto marchio di ortaggi di IV gamma si erano presentati problemi con la lavorazione del suolo. Forigo lanciò proprio allora le sue prime macchine per la baulatura del terreno. La gamma per l'orticoltura di pregio si è poi arricchita con numerose altre soluzioni, tra cui la Mix Tiller (fumigatrice del terreno). Una nuova collaborazione con CNH ha permesso infine di realizzare un'interratrice appositamente studiata per lavorare su trattori alimentati ad idrogeno. Per realizzarla, Forigo ha dovuto fare i conti con la necessità di operare con comandi a impulsi elettrici, come pure con rapporti d'esercizio differenti. Missione compiuta.
Venendo all'oggi, nello stand Forigo dell'Eima International 2010, tra le molte soluzioni tecniche, stanno in bella mostra soprattutto due macchine: la DG45 e le FR (110, 112, 130, 160 e 200). La prima è un'interratrice pieghevole, idonea per grandi superfici. Le due parti dell'interratrice si sollevano e si abbassano separatamente, limitando le sollecitazioni meccaniche alla struttura. Inoltre, il pistone di sollevamento è nascosto in posizione interna. Ciò riduce al contempo gli ingombri e ottimizza le prestazioni del pistone stesso. I quattro modelli spaziano dalla DG45-340 alla DG-500, dove il numero si riferisce alla larghezza del fronte lavorato. Le potenze necessarie al loro utilizzo vanno dai 200 ai 270 hp. Sugli erpici rotanti pieghevoli della gamma FR si evidenziano i denti Zeus, bidirezionali, con il profilo concepito per limitare gli attriti con il suolo e ridurre quindi l'assorbimento di potenza. Molti i modelli e le larghezze lavorate, dai 360 cm della FR110-360 ai 700 cm della FR200-700. Le potenze in questo caso spaziano dai 100 ai 320 hp.
Ma la DG45 e la FR sono solo due tra le tante soluzioni Forigo. Dalla volata vincente di Moser in Venezuela sono passati infatti molti anni e molti modelli di macchine. Solo il futuro dirà quali e quante vittorie ancora aspettano di essere colte.

 

Praticità ed efficienza, la sintesi della DG45 di Forigo