Homo homini lupus. L'uomo è un lupo per l'uomo, a definire la natura egoista ed aggressiva degli esseri umani: niente di più attuale in questi tristi tempi.
Antonio Genovesi, un grandissimo italiano che meriterebbe ben altra notorietà, diceva invece: "homo homini natura amicus", l'uomo è per natura amico dell'uomo. Genovesi è considerato il padre dell'economia sociale, un modello economico e sociale che mette il benessere delle persone e delle comunità al centro. L'ahimè dimenticato filosofo ci viene in mente tutte le volte che vediamo delle belle cose fatte a profitto di una comunità e non per mera convenienza speculativa.
È il caso del consorzio di cooperative Vog, che festeggia quest'anno l'80° anniversario assieme al 30° del suo brand più celebre, le mele Marlene. Il gruppo sud tirolese ha infatti tutte le caratteristiche per rappresentare un eccellente caso-studio di successo per quanto concerne la economia sociale.
Sono 11 cooperative formate da 4.600 piccole (talora anche piccolissime) aziende agricole, quindi famiglie. Queste famiglie hanno, assieme, raggiunto obiettivi semplicemente impensabili all'epoca della nascita del consorzio, il 1945, in una Europa completamente devastata dalla guerra.
Oggi tutti loro, assieme, producono 500mila tonnellate di mele di 30 varietà. Mele di eccellente qualità, ottimamente valorizzate da sapienti operazioni di marketing, che raggiungono 75 paesi nel mondo.
Aziende che di pongono oggi alla avanguardia mondiale nella ricerca varietale e di soluzioni tecniche mirate alla sostenibilità. Aziende perfettamente integrate ad un'intelligente politica di marketing territoriale, che porta nell'area tanti turisti che vengono a conoscenza dei territori attraverso i prodotti agricoli.
Prodotti agricoli, ovvero le mele, che vengono anche trasformati industrialmente in chips, smoothies, succhi… prodotti di alta gamma ed a marchio che poi contribuiscono al reddito delle aziende agricole.
La solidarietà e la collaborazione possono essere la forma più intelligente di rapporto fra umani. Proviamo a non dimenticarlo.
