"Prime quotazioni per le ciliegie Giorgia e Ferrovia con prezzi elevati a causa della scarsità di prodotto". Esordisce così ieri - 20 maggio 2025 - il bollettino prezzi dei prodotti ortofrutticoli della Borsa Merci Bari, riportando le seguenti quotazioni all'ingrosso: ciliegie Bigarreau 4,50 euro al chilogrammo sui minimi e 6 euro sui massimi, Giorgia 5,00-6,50 e Ferrovia 6,00-8,00 euro al chilogrammo. E le Bigarreau, che sono le prime ad andare in raccolta, solo nella scorsa seduta del 13 maggio - erano uscite in prima quotazione da 6 ad 8 euro al chilogrammo. Prezzi ancora elevati legati - secondo Coldiretti Puglia - al crollo della produzione delle ciliegie in Puglia tra il 70 e il 100% a seconda degli areali nel Sud Est barese, a causa delle gelate di marzo e aprile.
"A seguito delle verifiche in campo - suggerisce una nota dell'organizzazione agricola del 19 maggio scorso - è necessaria la declaratoria dello stato di calamità; ma servono anche controlli serrati perché sui banchi al consumo campeggiano ciliegie di cui va verificata l'origine, vendute a Milano fino a 23,30 euro al chilogrammo".
Secondo Coldiretti Puglia "le gelate hanno duramente colpito le ciliegie primizie come Georgia e Bigarreau, ma a subire gli effetti più gravi dell'abbassamento delle temperature, che hanno bruciato i fiori, sono state proprio le pregiate ciliegie Ferrovia, con il rischio che il mercato venga invaso da prodotto estero senza che il consumatore lo sappia".
Per di più gli agricoltori sono stati alle prese anche con un balzo dei costi di produzione, anche legato alla necessità di irrigare in un contesto reso pesante dalla siccità, costi elevati ai quali ora "non corrispondono adeguati prezzi di vendita, mentre c'è il rischio che il mercato venga invaso da prodotti esteri di dubbia origine e qualità, con l'inflazione alimentare che rallenta i consumi e le famiglie costrette a tagliare gli acquisti" afferma Coldiretti.
A molti agricoltori non resta che ricorrere alla vendita diretta "Considerata la stortura nella organizzazione del sistema distributivo" sottolinea Coldiretti Puglia.
L'organizzazione agricola pugliese inoltre chiede che vadano fermate "le importazioni sleali" e chiede di "introdurre con decisione il principio di reciprocità per fare in modo che tutti i prodotti che entrano nell'Unione rispettino gli stessi standard dal punto di vista ambientale, sanitario e del rispetto delle norme sul lavoro previsti nel mercato interno".
La Puglia è la maggior produttrice di ciliegie in Italia, con 18mila ettari in produzione, e vale il 30% della produzione cerasicola italiana, secondo i dati della Rete d'Informazione Contabile Agraria (Rica). I frutteti di ciliegio si concentrano proprio in provincia di Bari con 17.230 ettari in produzione.
"La produzione di ciliegie è destinata esclusivamente al consumo fresco e per questa ragione devono essere mantenute integre le pezzature - insiste Coldiretti Puglia - particolarmente consistenti per la ciliegia Ferrovia, la compattezza ed il sapore, attività che richiedono un'accuratezza nelle fasi di coltivazione e di raccolta facilmente riscontrabili, per cui la mano dell'uomo non può essere sostituita dalle macchine".
Secondo Coldiretti Puglia è infine necessario ricostruire una vera e propria filiera che sia in grado di valorizzare il prodotto anche attraverso una caratterizzazione territoriale della produzione, "con la creazione di un marchio Igp".































