Coniugare la crescita con la sostenibilità. È questo lo spirito che anima l'evento organizzato da Granarolo e Asvis, l'Alleanza per lo Sviluppo Sostenibile, al Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro (Cnel), a Roma il 27 giugno scorso. Il titolo offre già la direzione: "L'Italia che cresce. La sostenibilità che diventa normalità".

 

Il momento storico che stiamo vivendo - viene spiegato - è "caratterizzato da un passaggio dalla retorica della sostenibilità a una normalità mossa da processi che coinvolgono sempre di più ognuno di noi". Secondo Pierluigi Stefanini, presidente dell'Asvis, "l'Agenda 2030 ci stimola e ci costringe a guardare a un approccio più sistemico. La tassonomia finanziaria spinge verso una convergenza tra funzione pubblica e privata. Un ruolo chiave lo avranno le associazioni".

 

"Le filiere, molto spesso cooperative - osserva il presidente di Legacoop Simone Gamberini - saranno determinanti perché in grado di favorire rapidamente questo avvicinamento dei diversi portatori di interesse". Si fa anche riferimento alla necessità di una "politica dei piccoli passi" che è però in grado di ottenere grandi risultati: "l'orientamento alla sostenibilità - dice Dora Iacobelli di CoopFond, il Fondo Legacoop di supporto alla transizione sostenibile - viene gratificato da obiettivi contenuti ma misurabili".

 

Per il presidente di Fil Idf, Piercristiano Brazzale, "tutto il comparto lattiero caseario, a livello internazionale", è "impegnato nella condivisione di soluzioni in grado di sfruttare l'innovazione in chiave di sostenibilità, nella consapevolezza però che l'agricoltura e l'allevamento sono già, più dell'industria, economia circolare".

 

E la produzione viene ridisegnata e si adegua, come rileva il presidente di Granarolo Gianpiero Calzolari. "Il grande cambiamento nel segno dell'innovazione che sta interessando l'Italia - afferma - sta ridisegnando i profili dei principali distretti produttivi. Il mondo agroalimentare saprà essere il vero protagonista di questo processo quanto più saprà evolvere la legittima rivendicazione della propria sostenibilità. È nostra intenzione coltivare una crescita nel segno dell'innovazione sostenibile. Stiamo lavorando in questa direzione con istituzioni, aziende a diversi tavoli nazionali e internazionali".

 

"L'intervento del Fondo Nazionale Strategico nel capitale di Granarolo permette di rafforzare patrimonialmente un'azienda leader della filiera agroalimentare - mette in evidenza Andrea Montanino di Cassa Depositi e Prestiti - una filiera più parcellizzata di quelle dei principali Paesi europei, favorendo il processo di industrializzazione del settore del latte, incrementandone presenza e competitività anche sui mercati internazionali. L'innovazione tecnologica è la chiave per vincere la sfida della sostenibilità economica e ambientale. Per questo, oltre al Fondo Nazionale Strategico e in linea con il Piano Strategico 2022-2024, abbiamo messo in campo altre iniziative: il Fondo Italiano Agri&Food, gestito dal Fondo Italiano di Investimento Sgr (controllato al 55% da Cdp Equity), il Polo Nazionale di Trasferimento Tecnologico Farming Future, promosso da Cdp Venture Capital, il Polo Agritech, progetto rientrante nel Pnrr e promosso dall'Università degli Studi di Napoli Federico II, al quale ha aderito Fondazione Cdp".

 

Anche Enpaia, affiancando il Fondo Nazionale Strategico, diventa nuovo socio Granarolo. "Guardiamo all'economia reale - dice il presidente di Enpaia Giorgio Piazza - investendo in filiere italiane, con alto tasso di innovazione e che puntano alla sostenibilità".