Mettere a punto un modello economico in grado di considerare e remunerare in modo equo tutti gli attori della filiera, dal produttore al consumatore, con un approccio che garantisca la distribuzione del valore, la condivisione dei rischi e delle opportunità economiche, maggiore reciprocità così come un giusto prezzo di vendita per il consumatore.

Questa la finalità dell'accordo siglato tra Confagricoltura e Coop Italia che prende il via, per il momento, sulla filiera del pomodoro da industria e su quella del suino. Si tratta di un progetto pilota per due aree produttive abbastanza complesse, soggette a dinamiche di mercato che determinano oscillazioni di prezzo tali da influire anche sul prodotto destinato al consumatore finale.

"Questo accordo - hanno spiegato il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti e l'amministratrice delegata di Coop Italia Maura Latini - è un segnale importante in un momento in cui si parla di pratiche sleali ed è sempre più evidente la necessità di avere meno frammentazione nelle filiere e un giusto equilibrio tra le parti dove al rispetto del valore delle fasi produttive si aggiunge una corretta valutazione delle necessità del consumatore finale".

Il protocollo di intesa di durata biennale, ma con possibilità di rinnovo, vuole puntare all'individuazione di possibili meccanismi per un'equa remunerazione ed un prezzo condiviso che esuli dalle oscillazioni e in grado di rimanere inalterato, entro un tempo stabilito, rispetto alla variabilità a cui sono soggette le due filiere considerate.

Per conseguire tutto questo viene messo in campo un gruppo di lavoro di alto livello composto da due docenti universitari specialisti in materia (gli atenei coinvolti sono l'Università di Parma e Piacenza) e, per ciascuna delle due parti firmatarie, tre professionisti con esperienze nei settori tecnico produttivo, legale, amministrativo e di mercato.