Emilia Romagna
Psr, altri 37 progetti finanziati per 1,65 milioni di euro per il settore zootecnicoLa Giunta regionale ha liberato nuove risorse per ridurre la graduatoria di un bando del Psr regionale, che ha come obiettivo il finanziamento di progetti delle imprese zootecniche per le coperture delle vasche di stoccaggio liquami, dove nell'ultimo biennio erano state impiegate risorse per 18 milioni di euro. Il nuovo contributo è relativo a risorse per 1,65 milioni di euro.
Il progetto di legge di iniziativa della Giunta regionale vuole dare continuità ai piani delle aziende per migliorare la gestione degli effluenti zootecnici, nel segno della sostenibilità ambientale. A questo si aggiunge un pacchetto di misure per la semplificazione burocratica, che si traducono, di fatto, nella rinuncia della Regione al recupero dei pagamenti non dovuti dagli agricoltori, quando l'importo è inferiore a 100 euro.
"In questo 2020 così complesso abbiamo lavorato per sostenere le imprese agricole della nostra regione - ha sottolineato l'assessore regionale all'agricoltura Alessio Mammi - dandoci come priorità lo scorrimento delle graduatorie per garantire i necessari investimenti alla ripartenza delle imprese. Lo scorrimento di questa graduatoria è coerente con le scelte politiche che stiamo portando avanti, oltre a supportare in un percorso di sostenibilità ambientale le aziende che hanno partecipato al bando".
Aiuti alle aziende, da metà ottobre a inizio dicembre erogati 300 milioni di euro
Agrea ha liquidato, con oltre 57mila pagamenti a più di 41mila aziende agricole, risorse per 300 milioni di euro complessivi, dando spazio in particolare alle misure per la liquidità delle imprese, gli aiuti alle zone svantaggiate, gli incentivi al biologico e alla forestazione. Gran parte delle risorse liquidate hanno riguardato gli anticipi della domanda unica (193 milioni di euro, di cui circa 104 a compensazione dell'anticipo al 70% già erogato a luglio) per favorire la liquidità delle imprese. 19,2 milioni sono andati a sostegno del settore agro-climatico-ambientale e 23 milioni alla produzione biologica. 11,7 milioni per le aree svantaggiate, mentre 53 milioni di pagamenti sono relativi alla forestazione. Entro la fine dell'anno sono in programma l'erogazione di nuovi contributi per calamità naturali, i danni da cimice asiatica, i produttori di barbabietola da zucchero e misure straordinarie per gli agriturismi.
Piemonte
Tipicità, Regione prima per numero di produttori con l'indicazione "Prodotto di montagna"L'indicazione di qualità "Prodotto di montagna" già spopola in Piemonte. Sono 300 i produttori piemontesi che risultano registrati all'elenco regionale e nazionale. L'indicazione è facoltativa ed è stata istituita dall'Unione europea attraverso il Regolamento Ue 1151/2012 sui regimi di qualità dei prodotti agricoli e agroalimentari. Il Mipaaf ha acquisito la normativa comunitaria a livello nazionale e nel 2018 ha istituito il logo identificativo. "E' un valore aggiunto che va a sottolineare non solo la qualità ma anche il lavoro dei nostri produttori, che nelle aree montane operano in ambienti spesso difficili - sottolinea l'assessore all'Agricoltura regionale Marco Protopapa - la ricerca ha dimostrato che il consumatore sa riconoscere questi aspetti che differenziano le produzioni di montagna dagli altri. E' uno strumento utile di programmazione per la valorizzazione di una nuova filiera dell'agroalimentare in Piemonte, che merita di essere sviluppata e sostenuta".