I danni ai frutteti sono stati constatati a Putignano, Grumo, Toritto, Bitetto, Bitonto, Acquaviva, Turi, Castellana, Conversano, Valenzano, Capurso, Adelfia, Casamassima, Rutigliano, Noicattaro, Sammichele, Minervino Murge, Poggiorsini, Canosa, e Corato e successivamente ad Andria, Sannicandro, Binetto, Palo, Gioia del Colle, Santeramo e Altamura.
"E' evidente quanto siano stati disastrosi sulle province di Bari e Bat gli effetti delle gelate sui ciliegi e sui mandorli, dove sono evidenti i segni delle bruciature dei fiori secchi con l'evidente perdita secca di prodotto, con un crollo del raccolto di mandorle fino al 90% e delle ciliegie primizie dell'80%. E' triste vedere che è sopravvissuta una manciata di mandorle ad albero, un disastro" ha dichiarato Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Bari e Bat.
Attualmente in Puglia è destinata alla coltivazione del mandorlo una superficie pari a 19.428 ettari (pari al 35,05% della superficie nazionale coltivata a mandorlo), che ha fornito una produzione totale di 264.670 quintali di mandorle, un terzo del totale nazionale (33%). Tali cifre, collocano la Puglia al secondo posto fra le regioni italiane, dopo la Sicilia. In Puglia le mandorle sono prevalentemente coltivate in provincia di Bari con una produzione di 148mila quintali e 12.500 ettari, pari al 63% della superficie pugliese coltivata, e ben il 96% della superficie regionale destinata a frutta in guscio è investita a mandorlo.
"E' evidente - insiste il presidente Muraglia - la perdita economica causata dalle gelate che gli imprenditori agricoli registrano proprio sul futuro mancato raccolto di mandorle e rispetto alle ripercussioni sulla produzione di ciliegie, è urgente la dichiarazione di stato di calamità, per cui abbiamo già chiesto formalmente la declaratoria a marzo scorso”.
In campagna il gelo che ha interessato la Puglia con temperature fino a -5 gradi dopo un inverno bollente, ha provocato danni ingenti su primizie come i piselli, verdure in pieno campo come asparagi, carciofi, finocchi, cicorie, ma anche su grano e patate, sugli alberi da frutto come i ciliegi, sui mandorli, fino ad arrivare alle gravi gelate a carico dei vigneti di uva da tavola e da vino, con la repentina ondata di gelo che ha interessato anche gli impianti irrigui e le tubature con l'acqua trasformata in stalattiti di ghiaccio.
L'agricoltura pugliese - per effetto dei cambiamenti climatici - non è nuova a tali eventi e Coldiretti Puglia ricorda come tali ricorrenti intemperanze del clima abbiano inferto perdite al settore "per più di 3 miliardi di euro nel corso del decennio tra produzione agricola, strutture e infrastrutture rurali".