Con la pubblicazione lo scorso 11 maggio da parte di Rete rurale nazionale del report di Agea coordinamento sull'avanzamento della "spesa effettivamente sostenuta al 30 aprile 2020" e "situazione disimpegno automatico Fondo europeo per l'agricoltura e lo sviluppo rurale al 31 dicembre 2020", il Mezzogiorno d'Italia giunge alla seconda tappa del monitoraggio della spesa dei Programmi di sviluppo rurale 2014-2020.
E si nota come in questo 2020, caratterizzato dall'emergenza Covid-19, lo sforzo da fare non sarà poco, ma graverà soprattutto su una sola Regione, la Puglia, che nel 2019 ha beneficiato della deroga al disimpegno automatico e che in aprile non ha brillato per performance.

Nel complesso, le regioni meno sviluppate – forti di un budget da oltre 7.374,1 milioni di euro, dei quali più di 4.461,3 milioni in quota Feasr, nel mese di aprile hanno messo a segno quasi 76,4 milioni di spesa pubblica utilizzando oltre 46,2 milioni del Feasr. Un buon risultato, considerato che nel trimestre gennaio – marzo la spesa era stata di oltre di 71,8 milioni, per una media mensile di non più di 23,9 milioni.
Il risultato fin qui raggiunto è di una spesa complessiva di circa 3.014,9 milioni con un utilizzo del Feasr pari ad oltre 1.810 milioni, che rappresenta un avanzamento complessivo della spesa pubblica pari al 40,89% del budget.

Questo non solo significa che devono essere ancora spesi complessivamente oltre 4.332,2 milioni di euro, ma che entro il 31 dicembre 2020 le regioni Basilicata, Campania, Puglia e Sicilia dovranno spendere circa 799,2 milioni di euro per non perdere oltre 483,5 milioni di fondi europei per l'agricoltura.

E il 40,87% di questa spesa utile sarà sulle spalle della Puglia, il cui ritardo si aggrava in aprile, a causa di una ancora debole velocità di spesa. Infatti, a fine marzo, la percentuale di spesa utile per evitare il disimpegno dei fondi comunitari in capo al programma pugliese era del 39%. E questo significa che le altre regioni hanno accelerato molto di più, Campania in testa, con ben 33,1 milioni di spesa pubblica nel solo mese di aprile.

A questo elenco manca il Psr Calabria 2014 – 2020, perché il programma calabrese ha centrato l'obiettivo del 100% del target di spesa utile ad impedire il disimpegno automatico già nel mese di marzo, con un anticipo di 9 mesi sulla scadenza prevista.

Nel Mezzogiorno d'Italia, ci sono anche le "regioni in transizione" segnatamente Molise e Sardegna, che veleggiano in acque più tranquille. Perché il Psr Molise ha già centrato in marzo l'obiettivo di spesa assegnato per il 2020, e ad aprile ha un avanzamento della spesa pubblica al 54,41%; mentre il Psr Sardegna al 30 aprile manca per un soffio l'azzeramento della soglia di disimpegno automatico, non raggiungendo l'obiettivo di spesa solo per 2,4 milioni, cosa che presumibilmente avverrà a questo punto nel mese di maggio. Ecco ora una ricognizione ragionata regione per regione.


Regioni meno sviluppate

Basilicata
Il Psr Basilicata, forte di un budget da oltre 671,3 milioni di euro del quale ben 406,1 milioni di Feasr, ha realizzato nel mese considerato oltre 9,6 milioni di euro di spesa pubblica per un utilizzo del fondo europeo pari ad oltre 5,8 milioni. Un vero scatto in velocità, considerato che nel trimestre precedente la spesa media mensile era stata di 467mila euro L'avanzamento della spesa pubblica si colloca così al 40,41%. E restano da spendere nel complesso poco più di 400 milioni di euro, 74,9 dei quali vanno rendicontati a Bruxelles entro il 31 dicembre, utilizzando oltre 45,3 milioni di euro del fondo europeo per l'agricoltura, al fine di evitare il disimpegno automatico dei fondi comunitari.

Calabria
Il Psr Calabria, con 1.089,3 milioni di euro di dotazione finanziaria, nella quale il Feasr contribuisce con 659 milioni, ad aprile 2020 ha visto una spesa pubblica di oltre 12,2 milioni di euro, con un ricorso al fondo europeo pari a più di 7,4 milioni. Anche in questo caso spesa che accelera, visto che nel trimestre precedente la media mensile era stata di 6,2 milioni. Il programma calabrese, con oltre 580,1 milioni di spesa complessiva e un utilizzo del Feasr attestato ad oltre 347,5 milioni di euro ha traguardato il 53,26% di avanzamento della spesa. E grazie al fatto di aver già centrato in marzo l'obiettivo di spesa 2020, il Psr Calabria 2014-2020 può a questo punto puntare ad impiegare i rimanenti 509,1 milioni del budget senza ansie particolari.

Campania
Il Psr Campania, secondo budget d'Italia con 1.812,5 milioni di euro ed una partecipazione del Feasr pari a quasi 1.096,6 milioni, ha realizzato nel mese appena trascorso ben 33,1 milioni di euro di spesa pubblica, pari ad oltre 20 milioni di euro in conto Feasr. In questo caso la velocità di spesa prende il volo, atteso che nel trimestre precedente la media mensile era stata di 3,5 milioni. La spesa complessiva si attesta ora a 760,2 milioni di euro, per un avanzamento di spesa sul budget pari al 41,94% ed un utilizzo del fondo europeo per l'agricoltura di oltre 457 milioni. E restano da spendere complessivamente ancora 1052,3 milioni. La Campania dovrà rendicontare a Bruxelles a fine 2020 oltre 172,2 milioni di euro di spesa per azzerare la soglia di rischio disimpegno attestata attualmente ad oltre 104,2 milioni del Feasr.

Puglia
Il Psr Puglia ha una dotazione finanziaria di oltre 1.616,7 milioni di euro con un contributo del fondo europeo per l'agricoltura di oltre 978, 1 milioni di euro. E nel mese di aprile con poco meno di 10 milioni di euro di spesa pubblica, dei quali poco più di 6 in conto Feasr, accelera moderatamente, atteso che nel trimestre precedente la spesa media era stata di 8,5 milioni al mese. Il livello complessivo di spesa pubblica si attesta così ad oltre 505,4 milioni di euro con un utilizzo della quota Feasr pari a quasi 303 milioni. Ma l'avanzamento di spesa del programma è ancora attestato al 31,26%, restando da spendere quasi 1112,3 milioni, a causa del ritardo che nello scorso anno ha impedito il raggiungimento dell'obiettivo di spesa, per altro senza incorrere nella penalità del disimpegno automatico. Perché la Commissione Ue ha accolto nello scorso febbraio la successiva richiesta di deroga di Regione Puglia per cause di forza maggiore: i ricorsi amministrativi che avevano bloccato la macchina amministrativa. Deroga accolta che però sposta più in alto l'asticella da superare quest'anno: saranno infatti necessari oltre 326,6 milioni di spesa pubblica in 8 mesi per non perdere 197,6 milioni di euro di fondi europei. E la recente sentenza del Tar Puglia sulla graduatoria dell'operazione 4.1.a non migliora certo la situazione.

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Sicilia
Il Psr Sicilia è forte di un budget da oltre 2.184,1 milioni di euro - il più ricco d'Italia - con una partecipazione del Feasr di 1.321,4 milioni e in aprile ha messo a segno una spesa pubblica da 11,3 milioni, per oltre 6,8 milioni erogata dal fondo europeo per l'agricoltura. Anche in questo caso l'accelerazione della spesa è vistosa in aprile, atteso che la spesa media nel trimestre gennaio – marzo si era attestata a 5,1 milioni.
Così facendo il programma della Regione Siciliana porta a quota 897,7 milioni la spesa complessiva per un avanzamento del 41,10% e utilizza quasi 540 milioni di fondi europei. Restano da spendere ancora oltre 1286,4 milioni e per il 31 dicembre occorre rendicontare qualcosa come 225,4 milioni di spesa pubblica per non perderne 136,3 in conto Feasr.


Regioni in transizione

Molise
Anche il Psr Molise, come il programma calabrese, ha ottenuto già in marzo l'azzeramento della soglia di disimpegno automatico del Feasr, raggiungendo il 100% dell'obiettivo di spesa per il 2020. E può ordinatamente pensare al futuro forte di numeri di tutto rispetto: 207 milioni e 750 mila euro di budget tondi, una compartecipazione del fondo europeo per l'agricoltura di 99,7 milioni e una spesa pubblica nel mese di aprile di oltre 4 milioni, basata per quasi 2 milioni sul Feasr. Una spesa che sembra marciare a velocità quasi costante, atteso che la media del trimestre precedente era stata di 4,2 euro. Ma la spesa pubblica complessiva si colloca ormai a più di 113 milioni, pari 51,9 milioni di quota Feasr utilizzata, ed un avanzamento di spesa del 54,41%. Restano così da spendere, ma senza problemi di scadenza nel 2020, altri 94,7 milioni.

Sardegna
Il Psr Sardegna, forte di una dotazione finanziaria da 1.291,5 milioni di euro, che vede una partecipazione del Feasr per 619,92 milioni, nel mese di aprile ha conosciuto una spesa pubblica di quasi 19 milioni dei quali 9,1 in conto Feasr. Ma la decisa accelerazione di spesa rispetto al trimestre precedente – nel quale si era registrata una spesa media mensile di oltre 5,3 milioni – non è bastata a centrare il target di spesa per il 2020, cosa che avverrà sicuramente in questo mese di maggio, come già previsto da AgroNotizie sulla base dei dati Agea di marzo. Per azzerare la soglia di disimpegno automatico del Feasr al 30 aprile mancavano infatti appena 2,4 milioni. Intanto, la spesa complessiva a fine aprile è di quasi 660,8 milioni, con un utilizzo del fondo europeo per oltre 316,1 milioni, e ha raggiunto un avanzamento pari al 51,16%. Numeri solidi, che consentono di ben pianificare quanto resta nel budget – circa 630,7 milioni di euro – con relativa tranquillità.