"Il futuro è nella filiera colta". Una definizione che devo all'amica Terry Diomede (chapeau, Teresa)*, vulcanica produttrice di uva da tavola in Puglia. Teresa ha commentato così i successi dei tre fratelli Vita (Giuseppe, Emanuele e Andrea) che a Naro, in Sicilia, producono uva da tavola "fuori suolo" con larghissimo anticipo rispetto alle colture tradizionali.

Il dato veramente interessante emerge da una recente indagine effettuata da UnionCamere, dove risulta che:
1) le nuove e piccole imprese nell'agricoltura e all'agroalimentare funzionano frequentemente di più rispetto ad altri settori;
2) che spesso il Sud ha risultati migliori rispetto al Nord nella sopravvivenza delle startup;
3) che i giovani che si dedicano con profitto all'impresa sono innovatori e preparati; cercano spazi di mercato utilizzando le nuove tecnologie e prediligendo la sostenibilità.

Come appunto, ma non solo, i giovani fratelli Vita.
In Italia vi è un patrimonio incredibile di giovani, pochi, ma preparatissimi. Questi stanno alimentando una diaspora verso l'estero che non ha precedenti nella pur travagliata storia nazionale: quella dell'emigrazione colta.
Proviamo a rallentare l'emorragia.

L'agricoltura e l'agroalimentare hanno bisogno della filiera colta.
 
 
* Filiera Colta® nasce come concetto proprio in Puglia, grazie all'associazione Terra Promessa - VàZapp' che insieme a Image Line racconterà questa esperienza anche all'estero, quando al SIMA di Parigi organizzerà la prima Farmers' Dinner. Tutti i dettagli negli articoli dedicati a VàZapp su AgroNotizie e nei racconti di Giuseppe Savino che ha dato il "la" a questo percorso.