I danni all'agricoltura calabrese
“Fin dalle prime ore e dal monitoraggio abbiamo riferito di notevoli danni all'agricoltura. Ora - ha dichiarato ieri, 8 ottobre 2018, il presidente di Coldiretti Calabria Pietro Molinaro - questo trova purtroppo e drammaticamente ulteriore dimostrazione, la prima stima ammonta a circa 100 milioni di euro”.“Ingentissimi sono i danni alle colture, alle strutture aziendali ed infrastrutture rurali che necessariamente devono essere ripristinate per ripartire con i cicli produttivi ed evitare peraltro il licenziamento dei lavoratori" ha aggiunto Molinaro.
In particolare nel lametino i maggiori danni si sono verificati in prossimità dei quattro fiumi - Sant'Ippolito, Amato, Turrina, Cantagalli - che sono esondati. “Le aree agricole - lametino, crotonese, pre-aspromonte tirrenico, pre sila catanzarese maggiormente colpite, da quest'ultimo nubifragio, sono tra le più produttive e significative della Calabria - sottolinea Coldiretti - e il ristoro dei danni non può essere legato solo ai trasferimenti nazionali che hanno tempi biblici e sono irrisori”.
Le richieste di Coldiretti
Coldiretti chiede al presidente della Regione Calabria, Oliverio, di garantire l'immediato pagamento dell'anticipo Pac e Psr che può arrivare fino all'85% dell'importo spettante nel 2018 per fare avere una prima liquidità agli agricoltori. Ed ancora, chiede di attivare immediatamente un bando sulla misura 5 del Programma di sviluppo rurale 2014-2020 per consentire immediatamente la raccolta delle domande di chi ha subito danni strutturali ed eseguire l'istruttoria.La posizione del Conaf
“Nella notte tra il 4 e il 5 ottobre in gran parte della Calabria, in meno di sei ore, sono caduti circa 300 millimetri di pioggia; sicuramente un evento eccezionale che ha causato morte e distruzione. Il disastro che ha colpito la Calabria ha creato disagi e ingenti danni, evidenziando forti carenze strutturali che, se affrontate in maniera più adeguata e consapevole, potevano probabilmente evitare tali catastrofiche conseguenze" è scritto in una nota del Consiglio nazionale dell’Ordine dei dottori agronomi e forestali.Il bilancio secondo l’Ordine è grave e preoccupante e, in questa situazione, anche l'agricoltura paga un dazio elevato. Ingenti i danni alle produzioni agricole della fascia ionica crotonese, nel lametino e nel vibonese, in buona parte irreparabilmente compromesse. In particolare, i danni riguardano gli uliveti, già provati da una stagione produttiva difficile, gli agrumeti e le serre. Nella zona vitivinicola del comprensorio di Cirò è stata compromessa la raccolta dell'uva, così come compromessa è la produzione di finocchi nel comprensorio di Isola di Capo Rizzuto.
"Quanto successo in Calabria purtroppo è l'ultimo di tanti eventi che stanno interessando da anni la nostra nazione: ora è il momento di piangere le vittime. Poi occorre impegnarsi affinché queste tragedie non si ripetano, attraverso politiche e governance che parlino di prevenzione e non più di somma urgenza" sottolinea il presidente del Conaf, Sabrina Diamanti.