Così l’assessore all’Agricoltura della Lombardia, Gianni Fava, richiama l’attenzione su un problema che colpisce con sempre maggiore frequenza il mondo agricolo: la volatilità dei mercati, fenomeno che si aggiunge alle calamità naturali e agli effetti dei cambiamenti climatici. Fava, in qualità di vicecoordinatore della commissione Politiche agricole della Conferenza delle Regioni e Province autonome, ha scritto al presidente della Cpa, Leonardo Di Gioia, assessore all’Agricoltura della Regione Puglia.
Le proposte della Lombardia
L’assessore Fava avanza alcune osservazioni per migliorare la bozza del decreto ministeriale. “Innanzitutto, ritengo che si debba consentire agli agricoltori una più libera scelta in merito alle avversità assicurabili – analizza l’assessore lombardo – introducendo la possibilità per l’assicurato di scegliere almeno tre avversità tra quelle cosiddette catastrofali, di frequenza e accessorie, nel loro insieme e senza limitazioni o condizioni”.
Da correggere nella bozza, per la Lombardia, anche il punto in base al quale si prevede che “nel caso in cui la spesa ammessa a contributo delle polizze agevolate di cui all’articolo 3 comma 2 lettera c) sia inferiore al 75% del premio assicurativo, la stessa è incrementata fino al 75% del premio assicurativo”. Come sottolinea Fava, “questa dicitura si traduce nel fatto che chi assicura la sua produzione nel miglior modo possibile, cioè con tutte le garanzie consentite, è fortemente penalizzato, in quanto andrebbe a ricevere un contributo proporzionalmente inferiore rispetto a chi invece assicura il minimo. Ne risulterebbe a queste condizioni un meccanismo non premiante per gli agricoltori a forte vocazione imprenditoriale. Pertanto – specifica Fava - si chiede di elevare fino al 90% del premio assicurativo la spesa ammessa a contributo”.
Eventi meteo
Fava chiede inoltre che il decreto ministeriale sul Piano assicurativo agricolo introduca gli eventi “gelo” e “colpo di calore e sbalzo termico” tra gli “eventi di frequenza” elencati al punto 1.2.2.1 dell’allegato 1 del piano. “Tale modifica – osserva Fava - risulta particolarmente importante per i produttori di mais a tutela del prodotto nella fase di fioritura, fase del ciclo fenologico in cui il manifestarsi di tali avversità arreca ingenti danni”.
Attenzione anche al bio
“Considerata la crescente diffusione di produzioni biologiche – conclude l’assessore - si chiede una maggiore attenzione in merito alla determinazione dei prezzi massimi applicabili, ossia prevedere una maggiorazione del 50% rispetto ai prodotti tradizionali”.
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Fonte: Regione Lombardia