“Expo 2015, l’esposizione universale dedicata al cibo ‘energia per la vita’ - ha detto il presidente Guidi - sarà l’occasione per ribadire che l’agricoltura è essenziale per la crescita e lo sviluppo delle comunità e della comunità globale. E che il nostro obiettivo è quello di favorire uno sviluppo del settore che garantisca crescita e occupazione a vantaggio di tutti e che allo stesso tempo sia sostenibile”. Ciò significa intensificare in modo sostenibile i processi produttivi agricoli, favorendo la produzione e la produttività di cui abbiamo bisogno per il sostentamento della popolazione mondiale, ma anche per una stabilità dei mercati; tenere conto degli effetti dei cambiamenti climatici, incentivando modelli di produzione e di consumo in linea con la necessità di mitigarli; favorire un’agricoltura a bassa emissione di gas serra (che non per forza è un’agricoltura limitata alle filiere corte e locali); mantenere alto l’interesse per le energie rinnovabili (soprattutto reflui zootecnici e sottoprodotti delle lavorazioni agricole e agro-industriali), per la chimica verde (bio-plastica, biomateriali, mangimi animali) e per l’efficienza energetica.
“Occorre ripensare, ridefinire, ridurre, riutilizzare, riciclare, recuperare le risorse – ha continuato il presidente Guidi-. E’ questo l’approccio al centro dell’economia circolare, che soprattutto nel nostro settore è strettamente collegato alla ricerca e all’innovazione, al fine di generare nuove idee e sviluppare ulteriormente quelle già esistenti”.
“Dobbiamo cogliere l’importanza di investire in ricerca applicata all’agricoltura e nella bioeconomia - ha aggiunto - perché la spesa in ricerca agricola ha un'alta efficienza: è stato calcolato che ogni euro investito oggi in ricerca genererà 10 euro di valore aggiunto entro il 2025. Un ritorno pari a dieci volte l’investito. E per ogni 35 mila euro spesi si genera, al termine, un posto di lavoro stabile. Un supporto in questa direzione lo stanno dando e lo daranno sempre più le reti di impresa, istituto innovativo del nostro sistema produttivo, che realizza un modello di collaborazione tra imprese che consente, pur mantenendo la propria indipendenza, autonomia e specialità, di realizzare progetti e obiettivi condivisi nell’ottica di incrementare la capacità innovativa e la competitività sul mercato”.
Nell’agosto 2013 Confagricoltura ha presentato il progetto “EcoCloud – la rete delle idee sostenibili”, nato con l’obiettivo di far conoscere i molteplici percorsi di sostenibilità già avviati dalle imprese agricole associate, favorendone la condivisione attraverso la rete confederale e ponendo le basi per lo sviluppo di nuove iniziative, per rafforzare la presenza sul mercato delle imprese già impegnate in attività di eccellenza in questo ambito. Recentemente il progetto ha dato vita al Manifesto della sostenibilità, uno strumento di valorizzazione, scambio e perfezionamento continuo di buone pratiche aziendali altamente innovative, ma anche una preziosa indicazione dei criteri secondo i quali un'impresa si può considerare sostenibile.
“Confagricoltura, da sempre, ma ancor più oggi – ha concluso Guidi – ha scelto di essere l’espressione delle imprese agricole, evitando di rappresentare l’agricoltura attraverso immagini, ideali, slogan che tendono più a dare lustro evanescente al sistema di rappresentanza verso l’opinione pubblica che a dare riposte concrete all’agricoltura. Ha scelto di raccontare l’agricoltura per ciò che rappresenta nella sua realtà, con i suoi problemi, le sue potenzialità, con le mille soluzioni percorse dalle imprese, da un’attenzione specifica alla vendita diretta, all’internazionalizzazione; dalle imprese che hanno scelto il biologico o dedicano la loro attività a produzioni di nicchia anche per salvaguardare la biodiversità, a quelle che vogliono migliorare le loro produzioni, dal punto di vista quantitativo e qualitativo e della tutela dell’ambiente, utilizzando anche novità biotecnologiche messe a disposizione dalla ricerca e approvate dagli organismi scientifici dell’Unione europea. Con una convinzione. Occorre puntare su imprese che hanno una valenza economica, competitive e in grado di stare sul mercato, perché solo incrementando la loro attività, e quindi in prima battuta la produzione e la produttività, si potrà conseguire maggiore crescita e maggiore occupazione”.
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Fonte: Confagricoltura