Per sette cittadini su dieci (71 per cento) – sottolinea la Coldiretti - le contraffazioni a tavola sono quelle più temute perché hanno pericolosi effetti anche sulla salute. Peraltro nel caso degli alimentari il reato di contraffazione è più grave perché spesso a differenza degli altri prodotti, la vendita di prodotti taroccati - continua la Coldiretti - avviene all’insaputa dell’acquirente. Gli ottimi risultati dell'attività dei Nas confermano l'efficacia del sistema di controlli in Italia contro un crimine particolarmente odioso perché - sottolinea la Coldiretti - si fonda sull'inganno e colpisce soprattutto quanti dispongono di una ridotta capacità di spesa a causa della crisi e sono costretti a rivolgersi ad alimenti a basso costo dietro i quali spesso si nascondono infatti ricette modificate, l’uso di ingredienti di minore qualità o metodi di produzione alternativi sui quali è importante garantire maggiore trasparenza.
Nel 2013 in Italia – spiega la Coldiretti - sono stati sequestrati beni e prodotti per un valore di 441 milioni di euro soprattutto con riferimento a prodotti base dell’alimentazione come la carne (25 per cento), farine pane e pasta (15 per cento), latte e derivati (9 per cento), vino e alcolici (7 per cento), ma anche in misura rilevante alla ristorazione (18 per cento) dove per risparmiare si diffonde purtroppo l’utilizzo di ingredienti low cost importati che spesso nascondono frodi e adulterazioni. Per questo occorre studiare a fondo il fenomeno per supportare l’ottima e costante attività delle forze dell’ordine e stringere le maglie larghe della legislazione nazionale e comunitaria, con l’estensione a tutti i prodotti - conclude la Coldiretti - dell’obbligo di indicare in etichetta la provenienza delle materie prime impiegate negli alimenti.?
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Fonte: Coldiretti