Fredda è la risposta del mondo agricolo. L'accordo non soddisfa ancora le aspettative dei produttori che lo hanno accolto con poco entusiasmo. L'attuale prezzo non darà certo i margini necessari di guadagno ai coltivatori e non permetterà gli investimenti auspicati per il rilancio di un settore così importante per l'economia emiliano romagnola" così Guglielmo Garagnani, presidente di Confagricoltura Emilia Romagna in merito alla firma del Contratto quadro area Nord Italia per il pomodoro da industria, tra le industrie di trasformazione e le Organizzazioni di produttori, che fissa il prezzo a 93 euro/t.

Gli strumenti di valutazione e i parametri tecnici non sono stati semplificati come da noi più volte richiesto – aggiunge Garagnani - in particolare permane incerto e aleatorio il prezzo reale pagato al produttore. Prendiamo atto della nuova formula introdotta che stabilisce una maggiorazione del prezzo da 92 a 93 euro/t se la produzione nel distretto del Nord Italia rimarrà entro i 24 milioni di quintali. Ma avremmo certamente preferito che tale premialità non venisse subordinata al quantitativo annuale di produzione: la programmazione delle superfici coltivate - conclude Garagnani - dovrebbe essere lo scopo e l'obiettivo principale delle organizzazioni di produttori e non del mondo industriale”.