"Il bilancio dell'ondata anomala di maltempo è particolarmente pesante per le campagne italiane, dal Trentino alla Sicilia, dalla Basilicata alla Puglia, ma anche in Lombardia e Piemonte, con una stima complessiva di danni per circa cento milioni di euro".
A renderlo noto è la Coldiretti in seguito alla perturbazione che sta attraversando l’Italia e ha fatto scendere la temperatura minima di 3,1 gradi rispetto al mese precedente.

La neve, caduta a bassa quota, ha causato danni ingenti alle mele: gli accumuli hanno infatti sfondato le reti e il tetto dei meleti, che poi, appesantiti dalla pioggia, hanno schiacciato a terra molte piante. 
"Nei casi più fortunati - riporta la confederazione - è compromesso solo il raccolto di quest'anno, in altri invece sono state danneggiate le piante stesse e gli impianti".

Alcuni agricoltori sono rimasti feriti dalla violenta grandinata che si è abbattuta nel messinese. Qui, è stata danneggiata l'80 per cento della produzione di limone Interdonato, così come la viabilità interna e i muretti di contenimento; i terreni lavorati per la semina si sono trasformati in pantani.

In Lombardia si fanno i conti della bufera di vento, pioggia e grandine che ha colpito la Regione proprio nei giorni in cui inizia la raccolta del riso, con il rischio di perdere il 30 per cento delle rese soprattutto per le varietà più pregiate come Carnaroli e Arborio. In Valtellina le temperature sono scese a zero ed è comparsa la prima neve, con ripercussioni sulla raccolta dell’uva e delle mele. Chicchi di grandine grossi come nocciole sono caduti anche a Biella e Vercelli, nel mezzo della vendemmia dei grandi rossi nella zona di Gattinara, e in ampie aree della fascia collinare e precollinare che attraversa il basso biellese fino a Roasio.

Particoalrmente pesante il bilancio in Puglia con smottamenti, muretti a secco distrutti, collegamenti interrotti, aziende e capannoni danneggiati, campagne ancora completamente allagate, tendoni di uva letteralmente strappati dalla violenza delle acque.
"Oltre al danno immediatamente accertabile e quantificabile – riporta la Coldiretti - c’è da mettere in conto la ripercussione della crisi di deflusso dei canali di scolo della bonifica, con il relativo allagamento dei terreni e il rischio di fenomeni di marciume radicale".

"Siamo di fronte - conclude la Coldiretti - ai drammatici effetti dei cambiamenti climatici che si sono manifestati quest’anno con il moltiplicarsi di eventi estremi, sfasamenti stagionali e precipitazioni brevi ma intense ed il repentino passaggio dal sereno al maltempo con vere e proprie bombe d’acqua che il terreno non riesce ad assorbire".