L’iniziativa è partita con un questionario rivolto ai medici di medicina generale sul territorio nazionale e le risposte ottenute – 965 su circa 7.000 medici raggiunti - offrono un quadro interessante rispetto alle conoscenze e ai bisogni formativi da parte di medici sull’argomento.
Se infatti ben il 95% indica la giusta definizione di “sicurezza alimentare” (cibi che rispondono a standard di sicurezza validati da autorità competenti e che sono oggetto di verifica da parte di un rigido sistema di controlli, dalla fase di produzione a quella di commercializzazione e consumo), solo il 48% individua correttamente nelle “intossicazioni dovute a contaminazioni microbiologiche” un potenziale rischio per la salute umana che può derivare da alimenti non trattati chimicamente.
"Questa campagna ha l’obiettivo di favorire una più ampia conoscenza e sensibilità su un tema, quale quello della sicurezza alimentare, di primaria importanza non solo per la promozione stili di vita sani, ma per una necessaria maggiore coscienza rispetto a ciò che mangiamo – ha affermato Claudio Cricelli, presidente di Simg – Come si può evincere dagli stessi dati emersi del questionario, quello della sicurezza alimentare è ancora oggi un argomento trascurato e poco conosciuto, in particolare tra gli assistiti dal medico di medicina generale. Questa iniziativa è infatti un punto di partenza per fornire al medico strumenti informativi che consentano di coinvolgere i pazienti e contestualmente fornire loro nozioni per scelte più consapevoli”.
I medici riscontrano con frequenza (54%) i timori dei propri assistiti in materia di sicurezza alimentare connessa all’utilizzo di prodotti chimici. Per contro secondo l’ 85% degli intervistati, i propri assistiti sono poco o per nulla informati rispetto ai rischi che possono derivare da alimenti di produzione agricola non trattati chimicamente.
E cosa piacerebbe approfondire al medico? Nell’ordine i temi di maggiore interesse indicati con risposta multipla sono: "alimenti biologici vs alimenti trattati con agrofarmaci" (65%); “i metodi per valutare se un cibo è sicuro” (59%); “i rischi di intossicazione microbiologica” (26%); "i controlli effettuati sugli alimenti in Italia" (23%); “agrofarmaci: vantaggi e svantaggi” (22%).
"Occorre fornire ai medici e ai loro pazienti le giuste e corrette informazioni per evitare scelte legate a pregiudizi e falsi miti - ha aggiunto Andrea Barella, presidente di Agrofarma - Pochi sanno, ad esempio, che i raccolti e i prodotti agricoli di oggi sono estremamente sicuri perché sottoposti a rigidi controlli da parte del ministero della Salute e del ministero delle Politiche agricole e forestali".
"Serve anche più consapevolezza di quanto significativi investimenti in ricerca e innovazione abbiano migliorato i mezzi tecnici oggi disponibili, come gli agrofarmaci, garantendo maggiore protezione, sicurezza e resa dei raccolti pur con un utilizzo inferiore” ha concluso Barella.
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Fonte: Agrofarma