Così il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Mario Catania replica alle dichiarazioni fatte ieri 30 gennaio da alcuni parlamentari e candidati del Pd sui decreti per la dichiarazione di stato di eccezionale avversità atmosferica.
I deputati in Commissione Agricoltura della Camera e candidati Pd alle prossime elezioni politiche, Luca Sani, Carlo Emanuele Trappolino, Massimo Fiorio e Susanna Cenni hanno riportato che “i decreti sullo stato di calamità per i risarcimenti alle aziende agricole che sta firmando da oltre un mese il ministro Mario Catania sono assegni scoperti”.
L'accusa è stata formalizzata in un'interrogazione parlamentare.
I deputati si riferiscono ai 12 decreti firmati dal ministro dimissionario, candidato con l’Udc, che prevedono l’attivazione del Fondo di solidarietà nazionale per i danni causati alle aziende agricole da siccità, alluvioni (in Toscana) e dal terremoto di maggio (in provincia di Mantova).
“Secondo stime indicative si tratta di centinaia di milioni di euro mentre, come è noto, il Fondo di solidarietà indicato, peraltro non rifinanziato con la recente Legge di Stabilità, non è così consistente - riportano i deputati del Pd - Il ministro Catania sta facendo campagna elettorale sulla pelle dei cittadini e delle aziende colpite dalle calamità naturali che avrebbero bisogno di tutto fuorché di illusioni e promesse irrealizzabili".
Altrettanto dura la replica di Catania: secondo il ministro, gli esponenti del Pd "fingono di ignorare (o addirittura ignorano veramente!) che la dichiarazione di eccezionale avversità atmosferica è un atto dovuto del ministero delle Politiche agricole, in presenza di una documentata richiesta delle Regioni. Tutte le dichiarazioni adottate conseguono a precise richieste delle Regioni interessate, che non mancano di sollecitarne la più tempestiva adozione”.
“Il ministero - ha sottolineato Catania - non ha alcuna discrezionalità al riguardo. La dichiarazione è un presupposto per attivare la sospensione dei contributi previdenziali e i rimborsi in favore delle aziende agricole danneggiate, nei limiti previsti dalla dotazione del bilancio nazionale e dei contributi aggiuntivi delle Regioni, che possono anche ricorrere ai fondi comunitari previsti dai Programmi di sviluppo rurale, nel cui contesto è inclusa un’apposita misura, denominata ‘Ripristino del potenziale produttivo danneggiato da calamità naturali’".
"Se il ministero omettesse tali atti verrebbe meno – ha concluso Catania - a un preciso dovere e danneggerebbe gli agricoltori. Lascio giudicare agli stessi agricoltori la competenza di chi ha sollevato una simile inutile polemica”.
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Fonte: Agronotizie