Le ripetute scosse sismiche (di cui una di 5,1 gradi alle 21.20 circa di ieri 3 giugno, seguita da altre di minore intensità) e la pioggia battente sulle aree colpite dal terremoto stanno causando ulteriori danni alle strutture, agricole e non, e fanno crescere il timore e l'incertezza.
"Il fatto che la terra continui a tremare – dice Eugenia Bergamaschi, presidente di Confagricoltura Modena – ci sta portando nuove complicazioni, rallentando la macchina organizzativa per la ripresa dell'attività. Strutture che ieri erano state dichiarate agibili oggi non lo sono più, e tutto si è paralizzato". Intanto gli agricoltori guardano con preoccupazione crescente alle ormai vicine raccolte dei cereali e della frutta poiché la maggior parte dei centri di stoccaggio sono stati danneggiati e non sono agibili.
Confagricoltura ha attivato un centro di coordinamento per fronteggiare l'emergenza nelle campagne delle zone terremotate.
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Fonte: Confagricoltura