“Sulla riforma della Pac il greening così com’è scritto è una contraddizione e non funziona. Assomiglia ad un ambientalismo e non tiene conto delle previsioni di un aumento del fabbisogno mondiale di beni alimentari. Noi invece vogliamo una crescita verde”. Lo ha detto il presidente di Cogeca Paolo Bruni intervenendo al Congresso della Legacoop svoltosi a Roma.
Il presidente della Cogeca ha evidenziato nel corso della sua relazione la centralità del negoziato sulla Pac in corso di svolgimento a Bruxelles, dove “restano ancora importanti nodi da scogliere, per i quali risulterà determinante il ruolo del Parlamento europeo. Ci interessa in particolare la questione del ruolo delle Op, Organizzazioni produttori che – ha spiegato Bruni – non devono essere solo strumenti sulla carta, ma porsi come reali protagoniste del mercato”.
Bruni ha quindi sottolineato l’importanza di operare al più presto un riequilibrio all’interno della filiera.
“In tal senso – ha dichiarato – un importante passo in avanti è stato l’Art. 62 fortemente voluto dal ministro Catania. Occorre dare più forza alla parte agricola e per invertire finalmente questa tendenza, è bene cominciare con quella parte della Gdo che ha i nostri geni e connotati, ossia quella cooperativa".
Il presidente di Cogeca ha concluso il suo intervenendo ribadendo l’importanza di aumentare il livello di export. Ha ricordato come in Cina le imprese agroalimentari abbiano straordinarie opportunità di commercializzare i propri prodotti, dal momento che si tratta di un paese con una popolazione in costante aumento. “Enormi sono le potenzialità di crescita dei consumi della popolazione cinese – ha dichiarato Bruni – basti pensare che se in Italia il consumo annuo di vino procapite è di 40 litri, in Cina non si va oltre 1 litro procapite”. Cerchiamo quindi di sviluppare questi nuovi mercati se vogliamo dare un futuro a settori strategici come olio, vino, ortofrutta ,formaggi e salumi ha insistito Bruni.
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Fonte: Copa Cogeca