"Sebbene la cooperazione sociale resti la forma giuridica più diffusa, il settore agricolo privato e cooperativo passa da un'incidenza inferiore al 25% nel 2007 a circa il 33% del totale degli operatori agri-sociali nel 2010. Il dinamismo di questa realtà è testimoniato dall'alta presenza di giovani e donne con alti livelli culturali, nonché dalle caratteristiche dei soggetti".
Lo fa notare Alessandro Triantafyllidis, presidente dell'Aiab, Associazione italiana agricoltura biologica, in relazione all'audizione sull'Agricoltura sociale, svoltasi alla commissione Agricoltura della Camera.
"Ci auguriamo - aggiunge il presidente - che la Camera e le altre istituzioni elettive decentrate che hanno competenza in materia, colgano il potenziale innovativo dell'Agricoltura sociale per affermare una nuova Politica agricola e per nuove politiche di welfare e che operino per sostenerne lo sviluppo. In questo senso - conclude - i Piani di Sviluppo rurale che si dovranno adottare con la nuova Pac, costituiranno un primo banco di prova per le regioni".
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